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Tumore al seno, riconoscere questi segnali è fondamentale: parlane subito con il tuo medico

Quando abbiamo a che fare con il tumore al seno distinguere alcuni segnali è fondamentale: se li accusi parla subito con il tuo medico.

Non bisogna mai sottovalutare alcun tipo di sintomo ma nel caso del tumore al seno è particolarmente essenziale poter fare una diagnosi precoce.

Tumore al seno - Fonte AdobeStock
Tumore al seno – Fonte AdobeStock

Ad oggi purtroppo il tumore al seno, termine con cui intendiamo il carcinoma sia di tipo duttale che lobulare o tubulare, è la seconda neoplasia più frequente nella popolazione. Si stima che ogni anno vengano fatte circa 54.000 diagnosi in Italia.

Fortunatamente è sempre più curabile, ma ovviamente la percentuale di successo sale se viene trattato tempestivamente e, per questo, è essenziale saper riconoscere i sintomi che provoca. Vediamo dunque come si manifesta e quali sono le cure possibili.

Tumore al seno, quanti sono i sintomi manifestati

Quando si ha a che fare con un tumore al seno solitamente si può parlare di carcinoma ossia neoplasie che hanno origine dalle cellule epiteliali. Come anticipato esistono diversi tipologie di cancro mammario a seconda di come si origina e si diffonde.

Tumore al seno - Fonte AdobeStock
Tumore al seno – Fonte AdobeStock

In genere tra i fattori di rischio vi sono l’età ma anche la storia famigliare del soggetto, ovvero una situazione dovuta ad una mutazione genetica trasmessa in famiglia. Anche gli ormoni o, per meglio dire, squilibri ormonali purtroppo possono essere un fattore di rischio, così come anche il primo ciclo precoce, la menopausa tardiva e l’uso di contraccettivi orali (la pillola). Infine anche l’obesità e l’eccessivo consumo di alcol possono favorire la sua insorgenza.

Per quanto riguarda i sintomi invece, è bene tener presente che in genere le neoplasie al seno in fase iniziale non provocano dolore: solo lo 0,4% delle donne ha una lesione di tipo maligno e il 12% una benigna. Ciò su cui bisogna concentrarsi dunque è la presenza di noduli palpabili o visibili (solitamente presenti nel quadrante superiore esterno del seno). Possono anche presentarsi alterazioni della forma del capezzolo e perdite da quest’ultimo ma anche mutazioni della pelle o della forma della mammella ma anche ingrossamento dei linfonodi.

Tumore al seno, esami diagnostici e terapia

Dal momento che ci si può rendere conto della presenza di un tumore attraverso i noduli, la prima diagnosi da effettuare e l’autopalpazione (che gioca un ruolo essenziale nella diagnosi preventiva) e in caso vi siano dubbi si procede con la diagnostica per immagini, ovvero la mammografia e l’ecografia mammaria ma anche la risonanza magnetica.

Esami per diagnosi di tumore al seno - Fonte AdobeStock
Esami per diagnosi di tumore al seno – Fonte AdobeStock

Sulla base dei risultati si può poi procedere con una biopsia e al lavaggio dei dotti. Infine si può optare anche, a seconda dei casi, per ulteriori indagini attraverso radiografia, TC e PET per verificare se il cancro si è esteso oltre il seno.

Per quanto riguarda il trattamento, solitamente dipende dalle condizioni della paziente ma anche dallo stadio del tumore (ovvero la sua estensione). In genere si procede con l’intervento chirurgico per eliminare il tessuto compromesso e se possibile si opta per una chirurgia di tipo conservativo ovvero si cerca di salvare il seno rimuovendo solo la parte in cui c’è la lesione.

Se però il tumore appare piuttosto esteso può essere necessario una mastectomia parziale o totale, ossia l’asportazione di un quadrante di seno. In associazione a questa pratica si utilizza anche la radioterapia al fine di proteggere ciò che resta della ghiandola mammaria ma anche per prevenire il rischio di una recidiva.