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Influenza australiana: cure, tamponi e cosa c’è da sapere

Influenza e tampone - Fonte AdobeStock
Influenza e tampone – Fonte AdobeStock

Quest’anno a preoccupare maggiormente gli esperti c’è l’influenza australiana, vediamo cosa c’è da sapere per quanto riguarda i sintomi e le cure.

Si tratta di una malattia particolarmente aggressiva, che ha già colpito moltissimi soggetti e, in particolare, i bambini.

Quest’anno gli esperti ci avevano avvisato di non prestare attenzione solo al Covid ma anche all’influenza, che colpirà con maggiore intensità sia perché in inverno le nostre difese immunitarie sono più deboli ma anche perché a causa della pandemia negli ultimi anni siamo stati meno esposti.

A preoccupare maggiormente c’è l’influenza australiana – chiamata così perché nel paese ha già colpito così tanti soggetti da essere stata decretata come la peggiore negli ultimi 5 anni. Vediamo dunque tutto ciò che c’è da sapere su questo virus, sia che si tratti del tampone ma anche delle cure che abbiamo a disposizione.

Influenza australiana, tutto ciò che c’è da sapere sul virus stagionale

Le previsioni fatte dagli esperti all’inizio della stagione influenzale non sono particolarmente incoraggianti e sono previsti oltre 6 milioni di casi in totale – ad oggi si stima che solo nell’ultima settimana siano stati colpiti oltre 943 mila persone e che i soggetti più colpiti siano purtroppo i bambini (circa 16.000 casi ogni mille).

Influenza - Fonte AdobeStock
Influenza – Fonte AdobeStock

In una situazione così allarmante è bene sapere qualcosa in più sulla circolazione e sui sintomi dell’influenza, in modo tale da non farci trovare completamente impreparati. Come sempre è caratterizzata da sintomi come febbre alta (che tenderà ad esordire all’improvviso), congestione nasale, tosse secca e stizzosa, stanchezza e debolezza, brividi, dolori in diverse zone del corpo – muscolari, articolari, addominali e mal di testa – ma anche nausea, diarrea, vomito, perdita dell’appetito e qualità del sonno ridotta.

Nei bambini colpiti nelle ultime settimane inoltre si sono riscontrati i classici sintomi del raffreddore, ovvero secrezione nasale abbondante, lacrimazione e bruciore agli occhi. Si tratta di eventi che tendono a rientrare nel giro di 5-7 giorni, anche se lo stato di debolezza (astenia) e la tosse possono essere più persistenti.

Dal momento che questi sintomi sono facilmente associabili anche al Covid, gli esperti raccomandano di ricorrere al tampone rapido per escludere che sia avvenuto il contagio con il Sars-Cov-2.

Per quanto riguarda invece le cure, come sempre, gli esperti raccomandano di contattare il medico di base ed eventualmente procedere con farmaci sintomatici – come la Tachipirina – per trovare sollievo ma di non utilizzare assolutamente gli antibiotici che, essendo utili per le infezioni batteriche, in questo caso sono del tutto inutili.