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Ricostruita la mutazione che ha trasmesso il coronavirus all’uomo

In seguito alla diffusione dell’epidemia di coronavirus, gli sforzi degli esperti si sono concentrati anche nel cercare di comprendere quali siano stati i passaggi fondamentali della realizzazione del contagio. In particolare molti ricercatori hanno cercato di comprendere fino in fondo come abbia fatto un virus che dapprima ha interessato gli animali ad adattarsi all’organismo degli esseri umani, diventando capace di colpire anche gli uomini. Ci sono delle importanti novità da questo punto di vista.

È stata ricostruita la mutazione che ha permesso il passaggio all’uomo

Una squadra di ricercatori del Campus Biomedico di Roma è riuscito a ricostruire quello che potrebbe essere definito l’albero genealogico del coronavirus. In particolare gli scienziati hanno potuto vedere quale mutazione genetica ha trasformato il coronavirus degli animali in un virus capace di colpire l’organismo anche degli esseri umani.

L’importante scoperta è in corso di pubblicazione sul Journal of Clinical Virology. Gli studiosi hanno visto quali sono le sequenze genetiche del virus in circolazione in Cina e poi hanno ricostruito tutte le varie mutazioni, per arrivare a comprendere quella che ha permesso il salto di specie.

In particolare il cambiamento decisivo per questo salto di specie, che ha permesso al coronavirus di passare dai pipistrelli all’aggressione nei confronti dell’uomo è avvenuto fra il 20 e il 25 novembre.

Il cambiamento delle proteine del coronavirus

Gli studiosi italiani hanno spiegato che la trasformazione è avvenuta perché sono cambiate le proteine di superficie che il virus utilizza per aggredire le cellule, per poi inserirsi all’interno degli organismi e moltiplicarsi.