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Allarme Covid, risalgono i contagi: la nuova variante fa paura

Covid - Fonte AdobeStock
Covid – Fonte AdobeStock

Stanno lentamente risalendo i contagi Covid e la nuova variante preoccupa non poco gli esperti, ancora una volta al lavoro per sequenziare il virus. 

Sono passati ormai 3 anni dallo scoppio della pandemia Covid – anche se i primi casi sono stati confermati qualche mese prima – e in tutto questo tempo abbiamo assistito ad un continuo alternarsi di situazioni che sembravano sotto controllo e altre in cui invece la soglia di allerta era molto alta.

Negli ultimi mesi sembrava quasi che la situazione si fosse infatti stabilizzata – con la circolazione di nuove varianti ma con un numero di casi tutto sommato sotto controllo. Di recente però si è “affacciata” una nuova mutazione che ha portato ad una nuova impennata di casi.

Vediamo allora di cosa si tratta esattamente e cosa dicono gli esperti in merito a questa nuova ondata di casi.

Arriva una nuova variante Covid, scatta l’allarme

Se nell’ultimo periodo pensavamo di poter tirare un sospiro di sollievo dal Covid purtroppo dobbiamo ricrederci perché la nuova variante scoperta proprio in questi ultimi giorni ha alzato nuovamente la soglia di allerta degli esperti. Si tratta di una nuova mutazione chiamata Arturo – nome derivante dalla stella più luminosa della costellazione del Boote.

Si tratta di una variante ricombinante di Omicron e ciò che la rende particolarmente preoccupante è il fatto che abbia 3 mutazioni aggiuntive di Spike secondo quanto riscontrato sia nel Regno Unito ma anche in altre regioni del mondo. Al momento l’OMS non ha ancora menzionato questa variante nei propri rapporti, ma segnala l’elevato peso che i ricombinanti Omicron stanno avendo nel panorama internazionale. Ma qual è il paese che al momento è maggiormente esposto al pericolo?

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Covid – Fonte AdobeStock

Arturo minaccia la popolazione, aumento dei casi a dismisura

Come anticipato la nuova variante Covid – segnalata come XXBB.1.16 ma definita Arturo – è stata riscontrata in diversi scenari e a parlarne in maniera approfondita sono stati proprio i ricercatori inglesi, i quali hanno espresso preoccupazione proprio per le mutazioni aggiuntive di Spike. A preoccupare maggiormente in queste ore è però l’India, che ha registrato un massiccio aumento dei casi.

Come ha segnalato però anche il pediatra Vipin M. Vashishtha la mutazione sarebbe stata rintracciata anche in Cina, nonostante le informazioni al momento scarseggino, ma anche in altri 17 paesi tra cui Canada e Singapore con un totale di 474 isolamenti. La situazione, comunque, al momento rimane sotto controllo ma è bene non abbassare la guardia e continuare a monitorare i paesi al momento più colpiti come l’India.