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Allarme Covid, scendono i contagi ma interviene il Gimbe: “Dati sottostimati”

Covid - Fonte AdobeStock
Covid – Fonte AdobeStock

Scendono i contagi da Covid ma Gimbe lancia l’allarme, sembra che i dati attuali siano del tutto sottostimati.

Che la curva, fortunatamente, abbia avuto un’importante discesa è ormai chiaro da diverso tempo – nonostante le flessioni della scorsa settimana – ma non possiamo ancora abbassare la guardia, soprattutto perché secondo gli esperti i dati sono decisamente sottostimati.

A lanciare l’allarme, come anticipato, è la fondazione Gimbe, che continua a monitorare ancora oggi il numero di positivi e, soprattutto, la soglia di ospedalizzazione per evitare che si possa di nuovo andare in sofferenza negli ospedali.

I dati dunque, per quanto più incoraggianti rispetto ai giorni precedenti, non sono minimamente da sottovalutare ed è bene pertanto fare luce sul numero di attuali contagiati nel Paese.

Covid, la curva scende ma l’allerta è ancora molto alta

Torna a scendere nuovamente la curva dei contagi, dopo la flessione della settimana scorsa; i dati più recenti infatti riportano circa il 9,4% dei positivi in meno e il 6,6% in meno di decessi. Le ospedalizzazioni ordinarie invece rimangono stabili e aumentano lievemente i pazienti in terapia intensiva, al +3% questa settimana.

I dati forniti dall’Associazione Gimbe però non devono indurre a pensare che la situazione sia del tutto sotto controllo – come spiegato anche dal presidente Nino Cartabellotta, il quale ha sottolineato con forza che i dati sono “ampiamente sottostimati” (come riportano in queste ore i portali che hanno riferito le sue dichiarazioni più recenti). In ogni caso, infatti, negli ultimi 7 giorni sono stati confermati circa 3.800 casi al giorno, non proprio una soglia bassissima.

Covid - Fonte AdobeStock
Covid – Fonte AdobeStock

Situazione Covid in Italia, anche i vaccini sono in fase di stallo

Nonostante insomma le informazioni sui contagi da Covid-19 siano in parte incoraggianti, è bene precisare che la situazione in queste settimane ha subito un’importante mutazione, soprattutto per quanto concerne la somministrazione del vaccino. Ad oggi ci sono circa 8,6 milioni di persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose del vaccino e solo 5,9 milioni di persone hanno effettuato il secondo richiamo (la quarta dose) – portando dunque la copertura nazionale al 31%.

Al 2 marzo sono state somministrate solo 482.887 dosi e al momento la platea dei soggetti che ha effettuato la quinta dose è di poco al di sopra dei 3 milioni di persone. Dati assolutamente non incoraggianti, soprattutto perché nelle prime fasi è stata ribadita con forza l’importanza di arrivare all’immunità di gregge, con percentuali decisamente diverse da quelle che abbiamo al momento nel Paese.