Vaccino spray contro il Covid, prende il via la sperimentazione: chi sarà il primo a riceverlo
Arriva finalmente il vaccino spray contro il Covid. Ecco chi saranno i primi a poterne usufruire dopo la sperimentazione.
La vera arma di difesa che abbiamo potuto utilizzare durante la pandemia da Covid-19, oltre ovviamente all’introduzione di una serie di regole anti-contagio, è stato il vaccino. Questi ha permesso alla popolazione di evitare il rischio di manifestazione dei sintomi più gravi.
Fino ad ora abbiamo effettuato il trattamento utilizzando il metodo più classico ossia l’iniezione. Ad oggi è però in fase di sperimentazione anche un vaccino spray per questo virus. Siamo dunque arrivati ad un punto di svolta davvero importante perché potrebbe cambiare totalmente l’approccio alla vaccinazione.
Ma chi saranno i primi a poter usufruire di questo trattamento? Vediamo a che punto sono i ricercatori e quando arriverà effettivamente in commercio il prodotto.
Vaccini anti-Covid, a che punto siamo?
Fin dall’inizio della pandemia, gli esperti hanno cercato di fare campagna di sensibilizzazione per incentivare la popolazione a sottoporsi al vaccino anti-Covid. Un rimedio che si è dimostrato efficacissimo per evitare alla popolazione sintomi gravi in caso di contagio ma purtroppo ad oggi non è ancora in grado di evitare che le persone si ammalino.
L’impatto sul numero di contagi è stato dunque modesto, soprattutto perché non solo in realtà non impediscono l’infezione, ma soprattutto perché gli anticorpi sviluppati purtroppo tendono a diminuire nel tempo mentre di contro, il virus tende a mutare molto rapidamente.
Proprio per questo i ricercatori sono sempre al lavoro per cercare di trovare una soluzione che possa concretamente ridurre i contagi e arrivare alla tanto agognata immunità di gregge. In tal senso la notizia che in India si stia sperimentando un vaccino spray ha esaltato molti, ma è bene fare qualche precisazione.
Vaccino anti-Covid spray, cosa sappiamo su questo prodotto
Secondo quanto riferisce LaRepubblica.it, lo spray nasale, a differenza del vaccino classico, dovrebbe essere in grado di creare una barriera protettiva a partire dalle porte di ingresso del virus, ossia naso e bocca. Dovrebbe funzionare inducendo la produzione di anticorpi specifici che contrastano l’ingresso dei patogeni attraverso queste zone del nostro corpo. Il vaccino iniettato, ovvero quello che abbiamo fatto finora, ha invece lo scopo di attivare gli anticorpi facendo sì che raggiungano gli organi colpiti.
A tutti gli effetti dunque la soluzione al momento oggetto di studio da parte dei ricercatori indiani, ovvero il vaccino iNCOVACC, sarebbe in grado di prevenire il contagio e non di ridurre la sintomatologia ad esso collegato. Ma funzionerà davvero per arrivare all’immunità di gregge? Al momento non è possibile rispondere con certezza a questa domanda ed è certo che il nuovo preparato sta agendo bene sulla produzione di anticorpi, ma saranno necessari ulteriori test per stabilire se è in grado di prevenire l’infezione.