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Covid, isolamento breve? Il rischio diventa altissimo

Obbligatorio indossare, a determinate condizioni, la mascherina Ffp2 – newssalute.it

Per il Covid si prevede l’isolamento breve per gli asintomatici. Si tratta delle nuove regole sulla quarantena. Le quali però non si applicano a chi arriva dalla Cina, così come agli operatori sanitari e agli immunodepressi. 

Una volta approvato il decreto “anti-rave“, con la conseguente abolizione dell’obbligo di tampone negativo così da interrompere l’isolamento di 5 giorni, adesso il Ministero ha pubblicato una circolare per chiarire definitivamente le modalità d’attuazione per il decreto.

Laddove si sia stati sempre asintomatici o ci si riveli asintomatici da almeno due giorni, l’isolamento si interromperà in seguito a 5 giorni di distanza dal primo tampone positivo o dall’avvio della fase sintomatica (anche laddove manchi il test antigenico o molecolare).

La misura illustrata nei dettagli

Vi sono nuovi obblighi già approvati, e altri se ne profilano a causa della situazione proveniente dalla Cina – newssalute.it

Per come si accennava, vi sono poi le categorie alle quali le nuove misure non si applicano. E’ il caso dei sanitari, che con il tampone negativo rientrano subito in servizio, senza periodo minimo d’isolamento. Così com’è il caso degli immunodepressi, per i quali continuerà a servire un periodo d’isolamento di 5 giorni in seguito al test negativo.

Per coloro i quali escano dall’isolamento senza tampone, linearmente con le nuove misure, si richiederà comunque d’indossare per obbligo una mascherina Ffp2 per 10 giorni in totale. Ciò dall’inizio della sintomatologia, o, per una persona asintomatica che sia stata in isolamento per essersi ritrovata a contatto di determinati casi di Covid, dal primo tampone positivo riportato.

Se, prima dei dieci giorni prescritti la persona in considerazione si sottoponga, non ad un tampone, ma ad un test completo, e lo stesso risulti negativo, tutti gli obblighi sin qui espressi non saranno validi. Quello che ora le autorità desiderano è prudenza, alla luce di quanto sta accadendo in Cina. Il che ha fatto tornare un certo allarme e dunque la preoccupazione da parte specialmente del Ministero della Salute.

Non si escludono dunque misure maggiormente restrittive, in caso d’aggravamento del quadro epidemiologico. Anche se, per ora, tutte le misure di “allentamento” delle restrizioni restano confermate. Ciò salvo le poche eccezioni di cui si è discusso, oltre alla nuova introduzione di tamponi obbligatori per chi giunge dalla Cina.

Si potrebbe valutare in particolare la reintroduzione della mascherina obbligatoria negli spazi chiusi per tutelare i soggetti maggiormente esposti e fragili. Vi è in tal senso un’apertura ufficiale già espressa dal Ministero della Salute. Lo stesso Ministero dichiara anche che si potrebbe optare per un ritorno provvisorio al lavoro da casa e per il contenimento dimensionale degli eventi che contemplano assembramenti.