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Covid, spunta la nuova variante: ecco i sintomi | Correte ai ripari

Varianti Covid - Fonte AdobeStock
Varianti Covid – Fonte AdobeStock

Una nuova variante del Covid, chiamata dagli esperti Kraken, sta al momento girando in tutto il mondo; ecco cosa dobbiamo aspettarci.

Questo nuovo ceppo è stato già oggetto di interesse da parte dell’organizzazione mondiale della sanità, che ha dato già le prime indicazioni sul contagio.

Fin da quando è esplosa la pandemia da Covid-19 abbiamo scoperto che il virus che prova provoca la patologia può essere interessato da diverse mutazioni e pertanto sono diverse le varianti che possono circolare anche contemporaneamente.

Proprio di recente l’attenzione degli esperti si è rivolta alle due varianti Gryphon e Kraken, su cui infine è intervenuta anche l’organizzazione mondiale della sanità per fare luce sulle indicazioni che riguardano il contagio. Vediamo dunque cosa sappiamo e cosa ha stabilito l’OMS.

Varianti Covid, ecco le ultime novità sul virus

Nelle ultime settimane sono state sei le nuove versioni di SARS-Cov-2 che sono state oggetto di maggior interesse da parte dell’organizzazione mondiale della sanità, la quale ha comunque tenuto a precisare che non si tratta di mutazioni che comportano rischi più accentuati per la salute rispetto alle prime Omicron. Proprio per questo l’organizzazione ha stabilito che al momento restano varianti di interesse ma che non sono state inserite tra le varianti di preoccupazione.

Varianti Covid - Fonte AdobeStock
Varianti Covid – Fonte AdobeStock

Al momento i casi dovuti alle nuove varianti corrispondono a circa il 74,4%, sono dunque diventate predominanti stando ai i dati del contagio relativi alla settimana che va dal 12 al 18 dicembre. Secondo gli esperti infatti, e in particolare per l’epidemiologa senior dell’OMS Maria Van Kerkhove, si tratta della sotto variante di Omicron più trasmissibile al momento individuata e si diffonde rapidamente a causa delle mutazioni che sono state notate dai ricercatori; questa tipologia di virus infatti avrebbe la capacità di aderire più facilmente alle cellule e una replicazione maggiore.

Ciò nonostante, come anticipato, l’OMS non la ritiene particolarmente grave rispetto alle varianti fin qui analizzate – i sintomi non differiscono da quelli al momento noti e accostabili a quelli sperimentati nel caso di un’influenza. Inoltre, come suggerito anche dagli esperti, i vaccini attuali continuano a proteggerci dai sintomi più gravi e quindi ad allontanare il rischio di ospedalizzazione e morte. In ogni caso comunque gli indici di contagio sono ancora oggetto di esame anche per capire se è necessario prendere ulteriori precauzioni, soprattutto dopo l’impennata di casi avvenuta in Cina nelle ultime settimane.