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Adenoidi ingrossate, portano apnee e infezioni: quando è il caso si asportarle

Adenoidi ingrossate - Fonte AdobeStock
Adenoidi ingrossate – Fonte AdobeStock

In caso di adenoidi ingrossate bisogna prestare particolare attenzione perché potrebbero portare ad apnea e infezioni più o meno gravi.

Vediamo dunque quando è il caso di asportarle per evitare che il quadro clinico possa ulteriormente peggiorare.

L’ingrossamento delle adenoidi, ovvero delle masse linfoidi che si trovano nella zona posteriore del naso (o anche detta rinofaringe), può essere un grave problema dovuto a diversi fattori. In alcuni casi infatti l’unica soluzione che il paziente ha a disposizione e l’asportazione, soprattutto se tutte le altre soluzioni non hanno funzionato. Vediamo dunque in quali circostanze si può verificare questo disturbo e in quali casi è bene procedere chirurgicamente.

Ingrossamento delle adenoidi: da cosa può essere provocato

Anche le adenoidi dunque possono essere soggette ad ingrossamento, soprattutto in caso di infezione o ipertrofia. Queste masse linfoidi svolgono prevalentemente un ruolo difensivo, bloccando la maggior parte dei microrganismi atmosferici per non farli passare nelle vie respiratorie – per cui sono anche quelle maggiormente esposte a possibili infiammazioni ed infezioni.

Adenoidi ingrossate - Fonte AdobeStock
Adenoidi ingrossate – Fonte AdobeStock

Le patologie che interessano le adenoidi, anche dette tonsille, possono essere acute o croniche ma anche occasionali e ricorrenti – a seconda dunque della frequenza con cui si manifestano. I casi più comuni che possono provocare la loro infiammazione e il successivo ingrossamento sono: infezioni batteriche, virali o micotiche, la già menzionata ipertrofia e anche l’infiammazione di tipo allergico.

Solitamente l’ingrossamento delle tonsille provoca febbre e secrezione nasale abbondante ma anche rinite e sinusite – soprattutto nel caso di patologia infettiva acuta.si possono manifestare anche russamento, prevalentemente in caso di condizione ipertrofica, disturbo del sonno, respirazione a bocca aperta e anche voce particolarmente nasale dovuta alla ridotta comunicazione tra naso e faringe.

Adenoidi ingrossate, cosa fare per trovare sollievo

In caso di adenoidi ingrossate si procede per gradi passando quindi da accorgimenti come soffiare il naso di frequente e pulire le cavità nasali con la soluzione fisiologica e assumere una posizione inclinata durante la notte per favorire la respirazione. Bisogna inoltre mantenersi particolarmente idratati per mantenere le secrezioni nasali fluide.

Visita medica per adenoidi ingrossate - Fonte AdobeStock
Visita medica per adenoidi ingrossate – Fonte AdobeStock

In secondo luogo si può procedere con l’aerosol sfruttando le proprietà della soluzione fisiologica o anche dell’acqua di Sirmione. Se i sintomi non dovessero risolversi si può tentare con una terapia farmacologica che può comprendere antinfiammatori o antibiotici (da assumere solo in caso di infezione batterica) o anche antimicotici e antistaminici laddove necessario.

In caso di infezioni virali invece solitamente la remissione avviene in via spontanea dopo sole 48 ore. In caso in cui però la sintomatologia non dovesse migliorare e nemmeno i medicinali dovessero fare effetto può essere necessaria la cultura microbiologica per individuare il farmaco più adatto alla situazione – solitamente quest’opzione si rivela necessaria in caso di streptococco e stafilococco.

Come anticipato però, soprattutto in caso di recidiva e/o problemi di tipo cronico, è possibile sottoporsi ad intervento chirurgico, per cui i tempi di ripresa sono di circa 7-14 giorni in cui si cerca di evitare emorragie e infezioni e si consiglia di bere moltissimi liquidi.