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Covid: se ti è preso in forma pesante, ecco cosa devi fare

Cosa fare in caso di Covid in forma pesante - Fonte AdobeStock
Cosa fare in caso di Covid in forma pesante – Fonte AdobeStock

Se accusi sintomi piuttosto pesanti in seguito al Covid, ecco cosa devi fare per trovare immediatamente sollievo.

Ovviamente la pandemia non è ancora finita e con tutte le varianti in circolazione è bene sapere cosa fare in caso di sintomatologia piuttosto severa.

Sono passati ormai quasi tre anni dall’inizio della pandemia dovuta al Coronavirus ma ancora non possiamo dirci fuori pericolo. Negli ultimi mesi infatti, nonostante il numero di contagi sia in discesa, sono state scoperte moltissime nuove varianti e alcune di queste anche in grado di “superare” il vaccino.

Per questo è bene innanzitutto diagnosticare tempestivamente l’avvenuto contagio e in secondo luogo sapere quali sono le terapie da seguire nei casi di sintomatologia più severa. Ecco dunque quali sono i consigli degli esperti in merito.

Sintomi Covid, cosa fare se sono più gravi del solito

Secondo gli esperti è ovviamente fondamentale puntare sugli anticorpi monoclonali, soprattutto in caso di pazienti fragili e immunocompromessi, in modo tale da avere una risposta immediata se si viene a contatto con il Covid-19. Gli studi più recenti infatti continuano a dimostrare l’efficacia contro la malattia e un’importante riduzione del rischio di ricovero a causa di forme severe della patologia.

Cosa fare in caso di Covid in forma pesante - Fonte AdobeStock
Cosa fare in caso di Covid in forma pesante – Fonte AdobeStock

Niente in tali circostanze, come sottolineato dal professor Sergio Caputo, responsabile delle sperimentazioni del reparto malattie infettive del policlinico di Foggia, è importante intervenire tempestivamente soprattutto nel caso di pazienti che abbiano già altre patologie o che siano immunocompromessi a causa di trapianti o dialisi ma anche nel caso di pazienti over 80 (che solitamente hanno diverse patologie in corso).

Secondo il professore queste categorie di pazienti hanno una risposta vaccinale piuttosto variabile e una copertura ridotta nel tempo, ma utilizzando gli anticorpi monoclonali entro cinque giorni dalla comparsa dei primissimi sintomi del coronavirus è possibile ridurre i sintomi più severi.

Anticorpi monoclonali infatti giocano un ruolo fondamentale nel bloccare l’ingresso del virus nelle cellule favorendo anche la risposta immunitaria del paziente – una risposta particolarmente auspicabile nel caso di pazienti fragili come quelli su menzionati. Bisogna dunque prestare moltissima attenzione ai sintomi e trattare tempestivamente il paziente con il percorso più idoneo, che sia quello degli anticorpi o anche dei farmaci antivirali più efficaci.