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Addio ricetta online: dall’1 gennaio torna a fare la fila dal medico

Stop alla ricetta medica online - Fonte AdobeStock
Stop alla ricetta medica online – Fonte AdobeStock

È arrivato il momento di dire addio alla ricetta online, a partire dall’1 gennaio si torna a fare la fila dal medico per le prescrizioni.

Rientrata l’emergenza coronavirus purtroppo molte delle pratiche che abbiamo conosciuto andranno in pensione e tra queste anche la ricetta dematerializzata.

In questi giorni gli occhi di tutti i cittadini sono stati puntati sulla manovra finanziaria e in particolare su moltissime decisioni “collaterali” come la possibilità di rinnovare la ricetta online per evitare di fare la fila dal medico di base per le prescrizioni più comuni.

Al momento però sembra che non siano state prese particolari decisioni e per questo, a meno di novità dell’ultimo minuto, a partire da gennaio si tornerà a fare la visita dal medico di base per poter ottenere la prescrizione medica sia di farmaci che ti visite specifiche.

Ricetta online, cosa accadrà dall’1 gennaio

Lo scorso 31 dicembre scade la normativa che prevede la possibilità di ricevere le prescrizioni mediche dematerializzate, ovvero tramite email o sms invece di quella cartacea. Una situazione che era stata resa necessaria con la pandemia, momento in cui anche recarsi dal proprio medico di base poteva rappresentare un rischio per la circolazione del Covid.

Stop alla ricetta medica online - Fonte AdobeStock
Stop alla ricetta medica online – Fonte AdobeStock

Con l’emergenza sanitaria rientrata, in molti si sono chiesti cosa sarebbe successo ma ad oggi sembra che non ci siano risposte in merito. Gli esperti hanno chiesto a gran voce che questa procedura fosse rinnovata sia per smaltire le code negli studi quanto per diminuire anche il carico lavorativo.

Inoltre non possiamo ignorare che sono anche altre le malattie a cui potremmo esporci recandoci dal nostro medico di base. Se infatti siamo a contatto con una persona e colpita dall’influenza potremmo essere esposti anche noi al rischio – ipotesi quest’anno piuttosto concreta dal momento che l’australiana sembra essere più aggressiva del solito.

Inoltre, come anticipato, questa pratica potrebbe ridurre i carichi burocratici per i medici, come hanno sottolineato in questi giorni i sindacati, spiegando che purtroppo la categoria non solo soffre per mancanza di personale ma è anche così carica di lavoro da non riuscire a svolgere la regolare attività clinica. Servirebbe dunque una proroga per rendere ancora attiva la ricetta di materializzata, anche se sembra che al momento  non sia tra le priorità dell’attuale governo.