Dolore al petto, come capire se è un infarto
Quando accusiamo un dolore piuttosto intenso al petto pensiamo subito ad un problema cardiaco, ma è bene prestare attenzione e capire se siamo davvero in presenza di un infarto.
Saper riconoscere tutti i sintomi di questa gravissima patologia è utile non solo per intervenire tempestivamente, ma anche per evitare falsi allarmismi.
Tutti prima o poi nella vita hanno avuto a che fare con un terribile dolore al petto e ha pensato immediatamente ad un problema cardiaco. In realtà questo tipo di problematica può avere anche altre motivazioni, decisamente meno gravi di un infarto.
Cerchiamo dunque di capire quando effettivamente si tratta di un episodio cardiaco e quando invece siamo in presenza di una altro problema, soprattutto per evitare di allarmarci inutilmente.
Dolore al petto, da cosa può dipendere
In presenza di un improvviso ed intenso dolore al petto è difficile non pensare subito ad un infarto, ma è bene tener presente che questo tipo di sintomo è associabile a molte altre problematiche – alcune per altro assolutamente non letali quanto l’infarto.
È bene tener presente infatti che questo tipo di sintomo può anche essere innescato da un eccessivo sforzo muscolare dovuto al sollevamento di un oggetto particolarmente pesante in modo scorretto. Ovviamente in questo caso non siamo in presenza di una vera emergenza e basta qualche giorno di riposo per far rientrare il problema.
Anche la costocondrite, ovvero l’infiammazione della cartilagine posta nel punto di congiunzione tra le vertebre e le costole, può dare un dolore simile a quello di un infarto. In genere si accusa quando si subisce un colpo sul petto o in caso di tensione muscolare dovuta ad un movimento scorretto. Attenzione però perché se il dolore dipende da una rottura vera e propria della costola è bene andare immediatamente in ospedale per ulteriori accertamenti.
Infine anche la miocardite può dare lieve dolore al petto e la sensazione di oppressione tipica dell’infarto ma in presenza di sintomi lievi è sufficiente chiamare il proprio medico di base; solo se la sintomatologia è piuttosto severa (come la mancanza di respiro e dolore forte) è bene rivolgersi all’ospedale più vicino.
Dolore al petto, quando allarmarsi davvero
Anche l’angina pectoris spesso viene confusa con l’infarto, sebbene non provochi danni permanenti come quest’ultimo. In questo caso però è bene intervenire urgentemente e non sottovalutare il problema perché a tutti gli effetti (soprattutto quando è instabile) può aumentare il rischio di vero e proprio infarto.
Tra le malattie più gravi che si possono accusare e che provocano dolore al petto come l’infarto c’è l’aneurisma aortico – ovvero quando il flusso di sangue che attraversa l’aorta forma un rigonfiamento simile ad un palloncino.
In questo caso è bene intervenire tempestivamente, dal momento che questa problematica può causare la dissezione o rottura dell’aorta, con conseguente fuoriuscita di sangue che può essere fatale.
Infine, per riconoscere un vero e proprio infarto, è bene sapere che quest’ultimo si presenta con dolore fortissimo e senso di oppressione che aumentano gradualmente nel giro di pochi minuti e che il dolore spesso si estende anche al braccio sinistro; si accusano inoltre difficoltà respiratorie, sudore freddo e nausea improvvisa.