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Pesce crudo, come mangiarlo in sicurezza

C’è un modo per aumentare la sicurezza nel consumo di pesce crudo? – newssalute.it

Vuoi mangiare pesce crudo, ma non sai come mangiarlo in totale sicurezza? O peggio ancora, mangi già pesce crudo, ma senza preoccuparti di determinati accorgimenti? In questa guida si vedrà cosa fare per mangiare pesce crudo senza complicazioni.

Per il pesce, così come per la carne, è preferibile cuocere. In tal modo ci si mette al riparo da possibili intossicazioni alimentari o infezioni, ad opera di parassiti o batteri patogeni. una volta chiarito ciò, esistono comunque delle modalità e accorgimenti per mangiare il pesce crudo.

Vi sono comunque delle eccezioni. Si pensi ai bambini, ma anche alle donne durante la gravidanza, che dovranno prestare attenzione particolare agli alimenti crudi e ai rischi che comportano.

Vediamo dunque, più che altro, quando mangiare pesce crudo e come.

Il consumo di pesce crudo

Meglio non consumare pesce crudo a tavola, se non sono stati condotti gli accorgimenti in relazione al tipo di pesce – newssalute.it

Nel momento in cui si parla di “pesce crudo” non parliamo sempre della stessa cosa, ma ci sono delle varianti di cui tener conto da un tipo all’altro. Nel pesce crudo il pericolo Anisakis è presente soprattutto nel pesce azzurro, varietà per la quale si consiglia spesso la cottura. Si tratta di un parassita che spesso contamina le viscere dei pesci.

Ora, essendo presente nell’intestino, dovrebbe essere in teoria “isolato“. In altri termini, non si mangerà, venendo relegato ad una parte che viene di per sé scartata. Ma se si acquista del pesce fresco e lo si tiene a lungo senza refrigerarlo, o se il pesce non viene manipolato con cura e sapienza, l’Anisakis può trasferirsi dall’intestino alla parte muscolare. Quest’ultima è appunto quella ingerita.

Dunque, laddove si volessero mangiare merluzzi, sardine, sgombri, acciughe e quant’altro, prestiamo molta attenzione ai due aspetti su menzionati. Solo così il pesce crudo sarà più facilmente commestibile. Diversamente l’Anikasis porta ad infezioni che riportano, tra gli effetti, febbre, dolori addominali, nausea e vomito.

Il malessere dipenderà anche dall’intensità dell’infezione arrecata. La stessa può rivelarsi temporanea, e portare a malesseri passeggeri, ma potrebbe anche cronicizzarsi. Nell’ultimo caso ne seguirà un’infiammazione di organi, quali milza, fegato, e vari tratti intestinali. Ciò potrebbe sfociare in perforazioni intestinali. I sintomi di tali stati infiammatori sono febbre molto alta e dolori più che intensi.

I rimedi preventivi

Per l’Anikasis il pesce fresco dovrà essere sviscerato accuratamente, senza apportare mescolanze con la parte da ingerire, e in seguito congelato. Per evitare la Salmonella si dovrà sempre cuocere il pesce, qualora si tratti di molluschi. Per evitare l’Escherichia Coli, specialmente laddove si sappia di una certa diffusione al riguardo, si dovrà per forza cuocere ogni genere di pesce crudo.