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OTITE ESTERNA MALIGNA, DI COSA SI TRATTA E COME DI CURA

Otite esterna maligna: a sinistra, lo stadio iniziale dell’infezione, a destra la Pseudomonas aeruginosa vista al microscopio – newssalute.it

L’otite esterna maligna è un’infezione invasiva necrotizzante del condotto uditivo esterno e dell’osso temporale, la quale si sviluppa in rari casi. Vediamo meglio di cosa si tratta e come si cura. 

Essa è causata da Pseudomonas aeruginosa che è un’infezione nosocomiale, e in molti casi viene contratta negli ospedali. C’è da dire che determinati soggetti vi sono più a rischio rispetto ad altri. Parliamo di adulti fra i 60 e i 75 anni d’età.

Gli uomini sono più colpiti rispetto alle donne, nella misura di circa il doppio. In medicina sono state fatte delle ipotesi su ciò e si risalirebbe al fatto che gli uomini potrebbero produrre un tipo di cerume più acido che nelle donne.

Vi sono interessati, in casi marginali, i bambini. ma, nel momento in cui ciò accade, è dovuto alla presenza di virus HIV o a malnutrizione. Inizialmente i medici hanno chiamato la patologia “maligna”, ma tecnicamente questo non era proprio corretto perché si tratta pur sempre di un’infezione.

Non è infatti un tumore, anche se nel 30% dei casi porta alla mortalità, è stata definita allora necrotizzante da altri esperti.

La contrazione e lo sviluppo della malattia

Una visione in primo piano dell’otite esterna necromizzante da poco formatasi – newssalute.it

Oltre alla presenza di una contaminazione da HIV, anche negli adulti, o di malnutrizione nei bambini, è stato rilevato che, nel 50% dei casi, l’otite esterna oscurante o necrotizzante è stata provocata da lavaggi auricolari traumatizzanti. Il suo sviluppo è connesso a tre stadi. In quello iniziale avviene l’infezione del condotto uditivo esterno, con otorrea diffusa e granulazione. E’ caratterizzato da una cellulite dei tessuti molli contigui della zona interessata e porta a dolori profondi. Eventualmente può registrarsi anche una paralisi del nervo facciale.

Nello stadio successivo, si verifica un’estensione dell’infezione, con osteomielite che dal condotto uditivo si estende all’osso temporale, o alla base cranica, o ad ambo le parti. Si avranno neuropatie multiple dei nervi del cranio e la paralisi facciale sarà ora inevitabile. Al terzo stadio avviene purtroppo un’estensione all’interno del cranio, con meningite, empiema epidurale, ed empiema subdurale. Se al posto dell’empiema subdurale si ha ascesso cerebrale, le conseguenze si rivelano fatali.

Le cure

Una cura iniziata precocemente, al primo sospetto di contrazione dell’otite maligna o oscurante che dir si voglia, è davvero l’ideale, ed avviene su base di terapia antibiotica. In contemporanea, vi è da svolgere anche ossigenoterapia iperbarica. La durata è di 6 settimane. Se lo stadio sarà già più avanzato al momento del controllo, si ricorre ad intervento chirurgico.