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Ipermetropia adulti e bambini: cause e rimedi

L’ipermetropia è un problema che colpisce facilmente sia bambini che adulti. Il soggetto ha difficoltà nel mettere a fuoco la luce. La qual cosa comporta una difficoltà nel distinguere gli oggetti vicini. Viceversa quelli lontani si percepiscono nitidamente.

Ipermetropia: definizione

L’ipermetropia, detta anche iperopia, quindi è un difetto che mette in difficoltà la vista sotto i riflessi della luce, i quali non riescono ad arrivare in modo corretto sopra la retina. In questo frangente, gli occhi subiscono una imperfezione sul globo oculare, il quale è troppo corto rispetto al potere refrattivo (ovvero la capacità della vista di guardare in modo nitido).

La differenza tra bambini e adulti è che i neonati nascono con una ipermetropia fisiologica che lentamente si corregge grazie al processo accomodativo dell’occhio. In caso contrario tuttavia non c’è granché da fare. Solo dopo aver superato i 40 anni si dovrà intervenire con l’uso delle lenti.

I sintomi dell’ipermetropia

Per quel che concerne i sintomi, il primo tra tutti è dato da una vista offuscata di tutto l’ambiente vicino. Al contempo spesso si avvertono mal di testa e affaticamento degli occhi. La visione binoculare potrebbe apparire compromessa, accompagnata da bruciore ai globi oculari.

Nei bambini, l’ipermetropia può provocare una sensazione di visione doppia mista all’insorgenza dell’ambliopia, ovvero della sindrome dell’ occhio pigro. In alcuni casi potrebbero manifestarsi anche particolari forme di strabismo. Di norma comunque si tratta di un problema che scompare verso i sei anni di età. Per cui da bambini meglio evitare di utilizzare gli occhiali, anche perché l’ipermetropia infantile evita che possa svilupparsi in futuro una miopia. Tuttavia è consigliabile effettuare una visita oculistica verso i tre anni di età, stando sotto controllo ogni anno.

Diagnosi

Per diagnosticare una ipermetropia bisogna necessariamente recarsi da un oculista per una visita. Questo vale tanto negli adulti che nei bambini. In questa sede infatti, lo specialista sottopone il paziente ad un test dei movimenti oculari, che serve a capire se i muscoli oculari funzionano bene e si sincronizzano tra loro. Questa visita accurata permette al medico di capire se c’è una visuale su tutto ciò che ci circonda.

Al contempo si effettua l’esame di rifrazione, attraverso cui l’oculista cerca di stabilire quale sia l’andamento de processo visivo.

Necessario sarà poi l’esame della retina effettuata con la lampada a fessura, uno strumento ottico che serve per controllare lo stato dei tessuti oculari. In questo modo si possono visualizzare il bulbo e gli annessi oculari, ma anche gli strati corneali, il vitreo e la camera anteriori. Solo nei bambini, per effettuare al meglio la visita, si deve versare negli occhi un collirio affinché si dilati la pupilla.

La possibile terapia

L’ipermetropia è misurata in diottrie. Il che vuol dire che, più alto è il difetto, maggiore sarà il numero di diottrie da recuperare. La terapia correttiva comporta l’uso di lenti positive, che in giovane età dovrebbero essere di una gradazione leggermente inferiore rispetto al difetto visivo. Qualora nel corso degli anni non dovesse migliorare il difetto, l’oculista proporrà una correzione totale (in particolare negli over 50). Questo per permettere l’accomodazione dell’occhio ormai non funzionante.

La chirurgia foto refrattiva risolve l’ipermetropia attraverso uno strumento laser a eccimeri. Volendo è possibile applicare anche la cheratocoagulazione radiale e la termocheratoplastica, una tecnica di chirurgia refrattiva che coinvolge la correzione in concomitanza di presbiopia, ipermetropia e astigmatismo.

Tale tecnica vale per pazienti ipermetropici con valore di +3.00 diottrie e/o astigmatismo ipermetropico combinato. I soggetti con iperopia elevata dovuta ad opacità dello strato cristallino (cataratta) dovrebbero sostituire il cristallino attraverso un’operazione simile a quella classica della cataratta.