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Melanoma cutaneo: sintomi e cause

Il melanoma cutaneo è un tumore largamente diffuso in percentuali sempre più ampie della popolazione: nonostante la sua incidenza sia poco riscontrata nei giovani, negli adulti di età compresa tra i 45 e i 50 la diffusione è molto alta e raddoppiata negli ultimi anni. La classificazione prevede che si siano quattro tipi di melanoma cutaneo, identificabili attraverso la sigla ABCDE.

Che cos’è il melanoma cutaneo e quanti ne esistono

Il melanoma cutaneo è un tumore consequenziale alla trasformazione dei melanociti. Questi ultimi sono delle cellule che vanno a formare la pelle, insieme ad altre, e si trovano nell’epidermide, là dove – producendo melanina – proteggono l’organismo dall’azione dei raggi solari. I melanociti danno vita ad agglomerati scuri comunemente conosciuti come nei (o nevi, utilizzando un termine scientifico).

In condizioni non comuni, invece, generano un melanoma cutaneo. In ambito medico esistono quattro tipi di melanomi cutanei, che si differenziano in base alla incidenza nella popolazione e nelle modalità di sviluppo:

  • melanoma a diffusione superficiale, il più comune di tutti i melanomi cutanei in quanto presente al 70% dei casi;
  • lentigo maligna melanoma;
  • melanoma lentigginoso acrale;
  • melanoma nodulare, che invade il tessuto dell’epidermide fin dalle prime fasi ed è considerato il più aggressivo.

Cause del melanoma cutaneo e chi è a rischio

Il melanoma cutaneo può originarsi sia in una situazione di preesistente rischio (cioè, da nei che già potevano sembrare preoccupanti per la loro forma o il loro aspetto), sia in una cute integra.

La causa principale che porta allo sviluppo del melanoma è l’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti UVA e UVB: nonostante l’organismo sia in grado di proteggersi attraverso la produzione di melanina, un’esposizione troppo duratura ai raggi ultravioletti provoca il danneggiamento del DNA, che reagisce innescando la trasformazione tumorale. È bene ricordare che i raggi ultravioletti non sono solo quelli solari, ma anche quelli di lampadine o lettini solari.

Altri casi che sono a rischio di melanoma cutaneo sono coloro che presentano un’insufficienza immunitaria dovuta, ad esempio, a precedenti chemioterapie; e ancora, chi presenta malattie ereditarie – come xeroderma pigmentoso – a causa delle quali l’azione del DNA non è sufficiente a contrastare radiazioni. Infine, anche l’apporto genetico può essere rischioso: chi ha parenti che hanno sofferto di melanoma cutaneo è più esposto alla malattia, così come chi presenta occhi, capelli o pelle chiara e grande quantità di nei o lentiggini.

Sigla ABCDE: come riconoscere un melanoma cutaneo

I sintomi principali che indicano la comparsa di un melanoma cutaneo risiedono nel cambiamento di aspetto di un neo o nella comparsa di uno nuovo. Riconoscere un neo che abbia un aspetto preoccupante, e per questo pericoloso, è abbastanza intuitivo; tuttavia, per riconoscere un melanoma cutaneo ci si avvale, per convenzione, della sigla ABCDE:

  • asimmetria: un neo normale è tondeggiante e presenta una forma definita, mentre un melanoma è – generalmente – asimmetrico e presenta una forma irregolare;
  • bordi: i bordi di un melanoma non sono facilmente distinguibili o definiti;
  • colore: rispetto al colore caratteristico di un neo, un melanoma presenta una colorazione più chiara o diverse sfumature di colore al suo interno;
  • dimensioni: è un aspetto fondamentale. Il cambiamento repentino di dimensione, specie in larghezza, è un campanello d’allarme;
  • evoluzione: in colore, larghezza, spessore. Qualsiasi essa sia, mostra una probabile esistenza di un melanoma.