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Vitiligine: come riconoscerla e come curarla

La vitiligine è una patologia dermatologica che concerne i melanociti, ovvero le cellule della pelle. Si tratta di quella parte dermica che secerne la melanina, quel pigmento che colora la cute. Si tratta di una malattia che di norma può essere riconosciuta grazie a delle macchie bianche che si manifestano sull’epidermide, dette chiazze ipocromiche o acromiche.

Vitiligine: come riconoscerla?

In base alla quantità e al posto in cui si manifestano le chiazze, si può fare una distinzione in diversi tipi di vitiligine:

  • vitiligine universale, che si manifesta su tutto il corpo;
  • generalizzata, ovvero una diffusione in più zone;
  • localizzata, che può essere focale, ovvero concentrata nell’uno o nell’altro posto.

Ricordiamo che quella localizzata rappresenta la forma più sporadica cui ci si imbatte. Infatti, nel 90 per cento dei casi, le chiazze si manifestano in maniera omogenea su entrambi i lati del corpo.

Le cause della vitiligine

Per quel che concerne la causa, di solito le macchie compaiono quando si perde la melatonina nella pelle. In linea di massima comunque possono essere variegate le ipotesi sull’origine della patologia dermatologica.

Secondo una parte della scienza, si tratta di una malattia di origine autoimmune, in cui il sistema immunitario si scaglia contro i melanociti, che non secernono più melatonina.

Viceversa, secondo altri, la vitiligine potrebbe essere causata da:

  • un fenomeno di stress, e dunque un eccesso di perossido di idrogeno;
  • un funzionamento disambiguo del sistema nervoso;
  • la produzione di molecole nocive;
  • eventi traumatici (tra cui interventi chirurgici);
  • agenti esterni nocivi (come i fenoli);
  • pesanti scottature;
  • disturbi alimentari e digestivi.

I sintomi della vitiligine

Il sintomo per antonomasia, come del resto si intuisce da quanto detto poc’anzi, è la comparsa di chiazze depigmentate, dette macule. Queste ultime a distanza di tempo possono allargarsi fino a contaminare altre parti del corpo. Di solito, questa larga diffusione può essere più o meno rapida e può rimanere attiva sulla pelle anche per anni.

A volte, ma in casi rari, le macchie provocano anche prurito, il che porta ovviamente la vitiligine ad un drastico peggioramento.

La vitiligine appare sì in ogni zona del corpo, tuttavia ci sono zone che possono essere maggiormente interessate. Tra queste ci sono il volto, le mani, i piedi e i genitali. Spesso capita pure che peli, capelli, barba, ciglia e sopracciglia tendano a schiarirsi nelle zone senza melatonina.

La cura della vitiligine

Se ci sono alcuni momenti dell’anno in cui la malattia riceve un refrigerio, durante l’estate, se non curata ad hoc, la vitiligine tende a peggiorare. È palese dunque che non ci sono delle cure risolutive, ma solo dei trattamenti che possono migliorare la situazione.

Ci sono a tal proposito prodotti di dermocosmesi che tendono a diminuire la differenza di colore tra le macchie e la parte restante della pelle. Si possono inoltre applicare delle creme cortisoniche che, in particolare durante le prime fasi della malattia, riducono considerevolmente la malattia.

I bambini sono quelli che reagiscono meglio alla malattia: viceversa, se si soffre di vitiligine da un ventennio, è difficile che il corpo reagisca nel breve tempo.

Inoltre ci sono dei farmaci topici a base di corticosteroidi che hanno il potere di inibire la diffusione delle macchie bianche. Il suo scopo è quello di restituire il colore originale.

Per ridare colore alla pelle inoltre, ci si può sottoporre alla fotochemioterapia con raggi UVA o a raggi UVB. In tal senso, non ci sono particolari effetti collaterali.

Con le moderne tecnologie, gli esperti invitano ad una terapia a base di farmaci, integratori e, a volte, fototerapia. Il trapianto dei melanociti è, infine, una tecnica ancora allo studio. È bene infine ricordarsi che bisogna sempre proteggersi dal sole con delle creme protettive.