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Ipocondria: cause, sintomi e come guarire

L’ipocondria è un disturbo che può condizionare negativamente la vita di una persona, consumata dalla convinzione che ogni cosa possa trasformarsi, per lui, in malattia o fallimento. La condizione dell’ipocondriaco è una condizione particolare che porta ad acuire ogni minima difficoltà, senza pretesa di comprensione altrui: l’ipocondriaco, in altre parole, non gonfia né condiziona nulla del suo comportamento, ma è affetto da un disturbo che lo porta ad agire e a pensare in un determinato modo.

Che cos’è e quali sono i sintomi dell’ipocondria

L’ipocondria è un disturbo che colpisce il 2% della popolazione sia maschile che femminile, con un’incidenza maggiore che si verifica in quelle persone che hanno tra i quaranta e i cinquanta anni. Si tratta di una condizione che porta a valutare ogni problema con un’entità maggiore, credendo si tratti di una patologia.

L’ipocondria si manifesta, generalmente, con la credenza di essere persone deboli, fragili e dunque più semplicemente oggetto di disturbi, malattie e patologie. L’osservazione ossessiva di alcuni sintomi, come problemi gastrointestinali, palpitazioni cardiache o altri tipi di dolori, porta l’ipocondriaco a credere – nonostante il giudizio medico sia stato chiaro nell’escludere la presenza di una malattia o una patologia – di essere preda di qualche negatività corporea: la conseguenza è, naturalmente, quella di uno stato ansioso da parte della persona.

Le cause dell’ipocondria

L’ipocondria non si presenta mai come disturbo a sé, ma sempre legato ad altre condizioni di negatività che portano il fenomeno ad acquisire una portata e una intensità maggiori. Il disturbo, anzi, può essere pensato come una sorta di meccanismo di difesa da parte di un organismo di per sé già sofferente che trova, nell’atteggiamento di osservazione ossessiva di ogni sintomo, la sua via per la liberazione dal dolore.

Di solito, per questi motivi, un ipocondriaco è una persona che soffre già di disturbi psicologici: la depressione è una causa accertata dell’ipocondria.

Come guarire dall’ipocondria

Guarire dall’ipocondria è possibile, ma dettato da una interpretazione del fenomeno per quello che è e non per un’esagerazione voluta da parte della persona che ne soffre. Prima di tentare di guarire dal disturbo, bisogna essere ben consci della condizione di cui si è affetti: in quest’ambito anche il contesto sociale in cui si vive non deve mai porsi negativamente di fronte al disturbo, pensando sia una esagerazione o la volontà di apparire in un determinato modo.

Molto spesso, il circolo vizioso dell’ipocondriaco lo porta ad allontanarsi da qualsiasi parere o giudizio medico, perchè ritenuto sbagliato: anche quando un medico smentisce la presenza di una determinata patologia, l’affetto da ipocondria soffre di uno stato ansioso credendo di esserne preda. Di conseguenza, anche se si è convinti di avere i mezzi per identificare la patologia di cui si crede di soffrire, il parere medico non va mai evitato o sottovalutato.

Qualsiasi altro tentativo è, infatti, sbagliato: consultare internet alla ricerca di una malattia che risponda ai sintomi che si osservano può soltanto acuire il fenomeno ipocondriaco, in virtù di una grande mole di informazioni che possono essere interpretate in tanti modi diversi.

L’obiettivo primario dell’ipocondriaco deve essere quello di uscire da una spirale negativa che lo porta a nutrire sempre più timori e la convinzione di essere affetto da una patologia: in questo senso dubbi da parte di medici non preparati, informazioni non precise o finalizzate al singolo caso, tentativi di autocurarsi partendo dal presupposto di conoscere la propria malattia sono tutti modi sbagliati di affrontare l’ipocondria.

Per guarire dal disturbo è necessario un intervento psicoterapeutico, che individui – grazie alla preparazione del campo – quelle che sono le avvisaglie di un disturbo di ipocondria e sappia agire nella maniera opportuna per limitarli e, in via definitiva, eliminarli.