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Calcoli renali, come riconoscerli: hai poco tempo per correre in ospedale

Calcoli renali: come riconoscerli | Fonte: Canva
Calcoli renali: come riconoscerli | Fonte: Canva

I calcoli renali di piccole dimensioni sono asintomatici ma provocano dolore, fitte e coliche se diventano più grandi. Ecco come riconoscerli. 

I calcoli renali, noti anche come calcolosi renale o calcoli urinari, sono piccole masse solide che si originano nei reni per via dell’accumulo di cristalli di minerali presenti nelle urine. Possono provocare dolori e sgradevoli quando si spostano attraverso l’apparato urinario. Quando i calcoli renali sono di piccole dimensioni attraversano l’apparato urinario senza sintomi evidenti e vengono espulsi dal corpo in maniera tale da non causare conseguenze al paziente. In tantissimi altri casi, invece, questa sofferente patologia provoca una serie di dolori acuti e intensi in chi ne è affetto. Il dolore massimo della calcolosi renale è detta colica renale per le sue caratteristiche specifiche. 

Come riconoscere i calcoli renali

I dolori lancinanti arrivano quando i calcoli, di dimensione variabile, da un granello di sabbia alla pallina da golf, si spostano attraverso l’apparato urinario. Il primo dolore associato è quello lombare: acuto e forte che si espande nella parte bassa della schiena, nella zona laterale o inferiore dell’addome. Qui parliamo della colica renale, causata dal movimento dei calcoli attraverso l’uretere. Un altro dolore è quello addominale, che può andare dall’area lombare all’addome fino alla zona genitale. L’intensità è variabile e può essere intermittente.

Quando si soffre di calcoli renali si cambia la quantità di urina prodotta, che può essere torbida, può contenere tracce di sangue. Durante la minzione si ha una fastidiosa sensazione di bruciore, accompagnata da una urgenza ad andare in bagno frequentemente. La pipì può essere rosa, rossa o marrone. Atri sintomi riguardano febbre, brividi, nausea, vomito, sudorazione e malessere.

Calcoli renali: come riconoscerli | Fonte: Canva
Calcoli renali: come riconoscerli | Fonte: Canva

Come si formano i calcoli

L’eziologia della malattia è da collegare alla formazione di sostanze poco solubili nelle urine, come ad esempio sali di calcio o acido urico, o da un rallentamento del flusso urinario. Tutti questi elementi sono più elevati del normale, per cui le urine diventano sature oltre ogni confine, per cui i materiali insolubili si aggregano formando cristalli. Giorno dopo giorno, questi cristalli possono unirsi e formare calcoli renali di varie dimensioni. Le superfici delle pietroline possono essere lisce o irregolari e pungenti. Possono essere presenti più calcoli all’interno di un singolo rene e il pH urinario può variare quando si soffre di calcoli renali.

Naturalmente, se si ha il sospetto di soffrire di calcoli renali, consulta un medico per una diagnosi accurata. Il professionista richiederà esami specifici e test approfonditi per analizzare la situazione medica e agire tempestivamente per non rischiare che la situazione peggiori.