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Maternità obbligatoria, cosa cambia nel 2023: richiedi il congedo

Maternità obbligatoria: guida all'INPS | Fonte: Canva Pro
Maternità obbligatoria: guida all’INPS | Fonte: Canva Pro

Ti stai chiedendo a chi spetta il congedo di maternità obbligatoria per le lavoratrici? Sei nel posto giusto! Scopri quanto dura la maternità obbligatoria, i requisiti e a chi spetta. 

La maternità obbligatoria, ancora in vigore nel 2023, è una regolamento volto a proteggere le donne lavoratrici dipendenti che diventeranno mamme a breve. Questo provvedimento normativo richiama a un obbligo del datore di lavoro ma anche a un diritto inalienabile per le donne in dolce attesa. Durante questo periodo le donne si astengono dall’andare a lavoro per almeno 5 mesi sia prima che dopo il parto. Durante questo lasso di tempo le madri ricevono un’indennità pari all’80% della loro retribuzione, a carico dell’INPS.

A chi spetta il congedo di maternità obbligatoria

Il congedo spetta alle lavoratrici dipendenti che si trovano in stato di gravidanza ma anche alle mamme che hanno adottato o affidato un minore. Questo diritto è riconosciuto alle donne indipendentemente dal tipo di contratto di lavoro, dalla durata del rapporto di lavoro e dal settore in cui operano. Ecco a chi spetta: alle lavoratrici dipendenti assicurate all’INPS anche per la maternità, alle apprendiste, operaie, impiegate, dirigenti con un rapporto di lavoro in corso all’inizio del congedo, alle lavoratrici agricole a tempo indeterminato o determinato, alle lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari. Ancora, è obbligatorio per le lavoratrici LSU o APU ma anche per chi lavora a casa, e per chi è disoccupate o sospese, secondo quanto previsto dall’articolo 24 del citato Testo Unico maternità/paternità (TU).

A chi spetta il congedo di maternità obbligatoria | Fonte: Canva PRO
A chi spetta il congedo di maternità obbligatoria | Fonte: Canva PRO

Requisiti per ottenere la maternità obbligatoria

Sono inoltre previsti dei requisiti per accedere senza problemi al congedo di maternità: essi variano a seconda di diverse categorie di beneficiari. Per le dipendenti è richiesta la presenza di un rapporto di lavoro regolare. Per le addette ai servizi domestici e familiari sono obbligatori almeno 26 contributi settimanali nell’anno precedente l’inizio del congedo di maternità, oppure 52 contributi settimanali nei due anni precedenti l’inizio del congedo.

Se sei una lavoratrice agricola a tempo determinato è necessario il possesso della qualifica di bracciante agricolo e la comprovata dall’iscrizione negli elenchi annuali per almeno 51 giornate di lavoro agricolo. Per chi è disoccupata o sospesa, il congedo di maternità deve iniziare entro 60 giorni dall’ultimo giorno di lavoro, ma se la lavoratrice ha diritto a un’indennità di disoccupazione, mobilità o cassa integrazione, il congedo può iniziare oltre i 60 giorni.

Per le disoccupate che hanno svolto lavori esclusi dal contributo per la disoccupazione negli ultimi due anni, il diritto all’indennità di maternità spetta solo se il congedo inizia entro 180 giorni dall’ultimo giorno di lavoro e sono stati versati all’INPS almeno 26 contributi settimanali nei due anni precedenti l’inizio del congedo.

Sottolineiamo che questi sono solo alcuni dei requisiti fondamentali per ottenere la maternità obbligatoria e che possono esistere ulteriori condizioni e specifiche differenti. Consigliamo di consultare il sito dell’INPS e di contattare il proprio commercialista per informazioni più profonde.