Morbo di Crohn, la diagnosi é fondamentale: fai subito questo esame
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Morbo Crohn: che cosa è? Se avete percepito questi sintomi nel vostro organismo correte ai ripari. Fai subito questo esame.
Il Morbo di Crohn è una condizione infiammatoria che colpisce l’intestino e può interessare l’intero tratto gastrointestinale. I sintomi variano a seconda della sede dell’infiammazione e possono causare gravi disabilità per chi ne è affetto.
Fortunatamente, grazie alla ricerca medica, oggi esistono terapie sempre più mirate ed efficaci per contrastare i processi infiammatori e autoimmuni associati alla malattia di Crohn.
L’equipe guida dal prof. Silvio Danese, primario presso l’Ospedale San Raffaele, è all’avanguardia in questo campo, contribuendo attivamente alla ricerca e alla cura dei pazienti affetti da questa malattia.
Sintomi del morbo di Crohn
Attualmente, purtroppo, gli studiosi non hanno ancora individuato le cause esatte della malattia di Crohn e stanno dedicando i loro sforzi a comprendere i principali fattori che inducono le cellule del sistema immunitario a “attaccare” l’intestino, scatenando un’infiammazione cronica. I sintomi della malattia possono variare notevolmente a seconda del tratto gastrointestinale coinvolto e includono comunemente dolore addominale, diarrea cronica(che persiste per più di 4 settimane), febbricola e perdita di peso.
Nei casi più gravi, l’infiammazione può causare ulcere nella parete intestinale, portando allo sviluppo di complicazioni serie come fistole, ascessi o stenosi. Tuttavia, grazie alle terapie disponibili oggi e ai controlli regolari, la maggior parte dei pazienti è in grado di gestire in modo sicuro la progressione della malattia.
![Analisi sangue](https://www.newssalute.it/wp-content/uploads/2023/04/Analisi-sangue.jpg)
Esami che prevengono la malattia
Spesso il morbo di Crohn viene erroneamente scambiato per la sindrome del colon irritabile, causando ritardi nella diagnosi accurata e prevenire complicazioni attraverso un monitoraggio attento. Il controllo dell’evoluzione della patologia aiuta i pazienti a condurre una vita più normale, come sottolinea Danese.
La diagnosi precoce della malattia e la prevenzione delle complicazioni avvengono principalmente attraverso analisi del sangue, delle feci ed esami non invasivi dell’addome, come ecografie delle anse intestinali, tomografie computerizzate o risonanze magnetiche addominali, in caso di sintomi come diarrea cronica, dolori addominali o perdita di peso. Questi esami permettono di valutare lo stato della parte intestinale e di escludere o diagnosticare eventuali complicazioni. Inoltre, possono essere eseguiti anche alcuni esami invasivi come gastroscopie o colonscopie. Essi, consentono ai medici di valutare direttamente lo stato della mucosa intestinale e indagare a livello microscopico la presenza di alterazioni strutturali del tessuto.