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Cefalea a Grappolo, l’attacco é improvviso: quando é necessario assumere farmaci

Cefalea a grappolo - Fonte AdobeStock
Cefalea a grappolo – Fonte AdobeStock

Tra le forme di cefalea più gravi c’è quella a grappolo, che irrompe improvvisamente: ecco quando è necessario assumere farmaci.

Tutti almeno una volta nella vita hanno dovuto combattere contro il mal di testa ma ci sono dei soggetti che ne soffrono in maniera purtroppo più insistente sviluppando problemi di cefalea o emicrania cronica – a seconda del tipo di manifestazione.

Tra le condizioni più gravi di questo problema c’è la cefalea a grappolo, che si caratterizza per l’esplosione improvvisa e per altri sintomi molto specifici. Si tratta si una condizione piuttosto dolorosa, per cui purtroppo spesso è necessario assumere dei farmaci.

Ma prima di procedere con il sempre pericoloso fai da te cerchiamo prima di capire come si presenta questa condizione e in quali casi dunque è necessario l’utilizzo dei medicinali.

Cefalea a grappolo, cos’è e che sintomi provoca

La cefalea a grappolo è definita dagli esperti come la forma più rara e più grave di cefalea primaria soprattutto per i pesantissimi sintomi che comporta – che purtroppo sono così intensi da risultare invalidanti per il soggetto colpito. Colpisce in genere una persona su 500-1.000 e i sintomi iniziano a manifestarsi dopo i 20 anni prevalentemente nei soggetti di sesso maschile (in modo particolare se fumatori). Ad oggi le cause di questo disturbo non sono perfettamente note ma gli esperti ritengono che abbia a che fare con l’attività dell’ipotalamo – una regione che per altro controlla anche i ritmi sonno-veglia.

Si pensa inoltre che la predisposizione genetica svolga un ruolo centrale nella sua manifestazione, soprattutto perché non sono rare situazioni in cui più membri della stessa famiglia hanno lo stesso problema. Il termine a grappolo proviene dal fatto che questa cefalea si presenza con attacchi raggruppati di alcune settimane – dalle 4 alle 12 – a cui si alternano periodi di remissione. Tra i sintomi più diffusi di questo disturbo troviamo la manifestazione improvvisa di dolore – descritto come una sensazione lancinante e tagliente (spesso anche bruciante) ad un solo lato della testa e attorno all’occhio.

Spesso si possono presentare anche lacrimazione, gonfiore della palpebra (che tende ad abbassarsi), sudorazione del volto, arrossamento dell’orecchio e abbondante secrezione nasale.  Il dolore è così intenso che i pazienti spesso diventano inquieti e non riescono a stare fermi – alcuni esperti riportano anche episodi di autolesionismo nei pazienti più gravi.

Cefalea a grappolo - Fonte AdobeStock
Cefalea a grappolo – Fonte AdobeStock

Cefalea a grappolo, la terapia più diffusa per contrastare i sintomi

Quando si è in presenza dei sintomi su menzionati è essenziale rivolgersi quanto prima il proprio medico di famiglia per poter valutare l’esecuzione di alcune indagini al fine di escludere altre patologie. In genere infatti si effettuano TAC e risonanza magnetica per controllare la presenza di altre malattie – come una neoplasia. Se si accerta però che si tratta di cefalea a grappolo sarà essenziale rivolgersi ad un neurologo per discutere della cura più adeguata.

Per quanto concerne le crisi possono essere tamponate con iniezioni di sumatripan anche due volte al giorno – o nella forma spray nasale se non si tollerano le punture – o anche terapie a base di ossigeno puro. Si possono anche intraprendere delle profilassi per prevenire l’attacco come il verapamil o il cortisone nel caso il primo non funzioni. Purtroppo, comunque, l’efficacia è molto soggettiva e possono anche passare anni prima che si trovi il piano terapeutico più efficace.