Infarto intestinale: le cause, come prevenirlo e i soggetti più a rischio
Cerchiamo di comprendere meglio quali possono essere le cause che comportano l’insorgenza di un infarto intestinale al fine di capire quali sono i soggetti più a rischio e soprattutto come prevenirlo.
Dal momento che si tratta di una patologia piuttosto rischiosa per la nostra salute, è bene conoscere in maniera approfondita i fattori di rischio e quali potrebbero essere i pazienti più esposti.
Per ischemia intestinale intendiamo la condizione che si manifesta quando i vasi sanguigni all’interno dell’apparato intestinale si ostruiscono impedendo dunque il necessario afflusso di sangue all’organo, con complicazioni piuttosto severe.
Proprio per questo cerchiamo di capire quali possono essere le cause della manifestazione di questa patologia, quali sono i soggetti maggiormente a rischio e soprattutto quali sono gli accorgimenti da adottare per prevenirlo.
Infarto intestinale: i fattori di rischio di questa patologia
Anticipato l’ischemia intestinale si manifesta quando la circolazione del sangue arterioso diretta verso l’intestino diminuisce o si arresta definitivamente; in questo caso le cellule dell’apparato digerente ricevono poco sangue e per questo avviene una mancanza di ossigeno che causa prima il loro indebolimento e poi la morte-fattore che potrebbe danneggiare in via definitiva l’organo.
Questa patologia può assumere diverse forme, come l’ischemia del colon quando interessa questa zona dell’intestino e si manifesta con alterazioni occlusive e blocco tromboembolico oppure con alterazioni non occlusive come ipotensione e scompenso cardiaco.
L’ischemia mesenterica acuta invece colpisce l’intestino tenue ed è caratterizzato da cause trombo in politiche come la formazione di un coagulo originato in un altro punto del nostro corpo che arriva ad ostruire l’arteria o che può essere anche originata in questa zona stessa. Si possono poi verificare situazioni come l’ischemia mesenterica cronica, provocata dall’aterosclerosi, o la trombosi venosa mesenterica quando si crea un trombo della vena che parte dall’intestino.
In tutti questi casi i fattori di rischio sono rappresentati dall’età – i soggetti più colpiti solitamente hanno più di cinquant’anni – o la presenza di malattie cardiache come insufficienza o aritmia. Non è raro inoltre che si possa verificare in caso di precedenti infarti o ictus o che (come accennato poc’anzi) si possa manifestare in caso di aterosclerosi, patologia dovuta a fumo e ipertensione o anche a causa di una dieta ricca di grassi e dunque in caso di ipercolesterolemia. Anche i soggetti a rischio di trombosi o altri problemi di coagulazione del sangue possono essere colpiti da questo tipo di patologia.
Infarto intestinale: i sintomi e le cure
In genere i sintomi di questa patologia possono manifestarsi all’improvviso nel caso di una forma acuta oppure gradualmente nel caso di un’ischemia cronica. Purtroppo non esiste un vero e proprio quadro specifico che possa condurre ad una diagnosi certa e tempestiva, ma esistono comunque dei fattori comuni tra i pazienti che la manifestano.
Solitamente l’ischemia del colon, la forma più comune infarto intestinale, si manifesta con la comparsa di un improvviso dolore al lato sinistro dell’addome accompagnato dall’impellente necessità di espellere le feci – che possono essere anche accompagnate da perdita di sangue rosso vivo.
Per quanto riguarda la prognosi è indispensabile intervenire rapidamente con una valutazione ospedaliera in modo tale da evitare conseguenze fatali per il paziente – come la necrosi del tessuto intestinale, la stenosi del colon o gravi infezioni come la peritonite.
Se la diagnosi è avvenuta tempestivamente si può trattare la patologia con un anticoagulante e trombolitico (nel caso di occlusione causata da trombo); nel caso di pazienti con ischemia non occlusiva invece si può intervenire ripristinando il normale flusso di sangue attraverso una correzione della pressione.
Ogni caso esiste una nutrita documentazione in merito alla prevenzione di questa patologia e ovviamente riguarda prevalentemente l’alimentazione; infatti si dovrebbe seguire una dieta ricca di frutta e verdura ma soprattutto di cereali integrali e limitare invece l’assunzione di zuccheri e dei grassi. Non si può sottovalutare inoltre l’importanza dell’esercizio fisico e di tenere sotto controllo il peso corporeo ma anche di smettere i vizi come il fumo.