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DOLORE AL TRIGEMINO, SI TRATTA DI UNA NEVRALGIA: COSA FARE

Il dolore al trigemino. Quali sono le cause,e come comportarsi? – newssalute.it

Se si accusa dolore al trigemino, si tratta di una nevralgia. Parliamo di una sensazione dolorosa intensa al volto, spesso descritta come un dolore lancinante acuto, una vera e propria fitta a mascella, gengive o denti. Ma cosa fare?

Spesso il dolore è imprevedibile e si manifesta direttamente nella sua acutezza, senza avvisaglie. La manifestazione dolorosa può durare alcuni secondi, ma anche alcuni minuti. Ma non vi è poi da allarmarsi perché le fitte, così come sono comparse, scompaiono all’improvviso.

Non vi è dunque da pensare che si protrarranno. Anche se, comunque, la nevralgia andrà trattata. Infatti, si pensi che se la singola manifestazione dura poco, con la nevralgia se ne possono avere diverse di manifestazioni, anche nel corso della medesima giornata.

Dolore al trigemino, implicazioni

Se in un determinato punto del cranio, il vaso sanguigno esercita pressione contro il nervo trigemino, ecco che si verifica il disturbo – newssalute.it

Il dolore sarà dunque, in ogni caso, da affrontare in quanto vi sarà da affrontare la nevralgia. Anche laddove si verifichi remissione, ciò non induca a trascurare il problema. Può infatti succedere che il dolore non venga avvertito (remissione) per alcuni giorni, con estensione fino ad alcune settimane o mesi. L’intervallo di tempo tra una fitta e l’altra tende però ad accorciarsi costantemente.

Altre volte vi può essere, al contrario della remissione, una maggiore costanza nella pulsione dolorosa. A volte anche con sensazione di bruciore, e vi possono essere attacchi acuti. Può avere ricadute pesanti sulla qualità della vita idi una persona, finanche alla depressione e all’isolamento.

Ma chiediamoci a cosa possa essere dovuta tale nevralgia. Essa è causata dalla compressione del nervo trigemino, ubicato internamente al cranio. Se un vaso sanguigno esercita pressione su una parte del nervo suddetto, all’interno del cranio, ecco che si manifesta tale nevralgia. In altri casi i danni al nervo non sono causati da una pressione ma da patologie quali la sclerosi multipla e un tumore.

Molte volte basta sfiorare il volto per avvertire nuovamente la sensazione dolorosa, o anche un colpo di vento. Per le soluzioni, si possono tenere sotto controllo gli attacchi dolorosi con la carbamazepina, un medicinale anticonvulsivante, in genere il primo ad essere prescritto. Dovrà essere assunta alcune volte al giorno e con dosi da incrementare nella progressività.

A meno che il dolore non stia andando verso la scomparsa definitiva, la cura andrà protratta per un certo periodo, anche di anni. La funzione del farmaco non è direttamente antidolorifica, ma rallenta gli impulsi elettrici nervosi, agevolando così la riduzione del dolore. In caso d’inefficacia o effetti collaterali, il medico può prescrivere farmaci alternativi,  o altresì consigliare un apposito intervento chirurgico.

Può essere per allontanare la compressione sul vaso sanguigno, o semplicemente per il deterioramento del nervo che così non invierà più segnali di dolore (ma si tratta qui di un’efficacia temporanea, per l’ultimo caso).