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Afasia, la malattia che ha colpito Bruce Willis: di cosa si tratta

Cause dell'afasia - Fonte AdobeStock
Cause dell’afasia – Fonte AdobeStock

Cerchiamo di capire meglio in cosa consiste l’afasia, la malattia che ha colpito Bruce Willis lo scorso anno. 

Abbiamo sentito parlare molto della vicenda e spesso è stata nominata questa terribile patologia, anche se non tutti hanno ben chiaro di cosa si tratta.

Lo scorso anno i cinefili più incalliti sono stati sconvolti da una terribile notizia: Bruce Willis è stato costretto a dare l’addio alla recitazione perché colpito da una malattia piuttosto grave, l’afasia. Una patologia che nelle settimane successive è stata nominata molto spesso, ma che non tutti hanno ben capito cosa sia. Cerchiamo dunque di capire meglio in cosa consiste e quali sono i sintomi che hanno costretto al ritiro dalle scene l’attore di Die Hard.

Afasia, da cosa è provocata e quali sono i sintomi

Per diverse settimane dopo il ritiro di Bruce Willis, insomma, abbiamo sentito parlare dell’afasia, una patologia cerebrale piuttosto grave. Consiste infatti in una progressiva perdita della capacità di comunicare, a sua volta causato da un danno della corteccia cerebrale nell’emisfero dominante. Solitamente ad essere colpito è il lobo frontale e temporale, ma le cause che possono portare a questa lesione sono piuttosto varie.

Diagnosi dell'afasia - Fonte AdobeStock
Diagnosi dell’afasia – Fonte AdobeStock

Può infatti essere la conseguenza di un ictus, la rottura di un aneurisma, di un trauma cranico e perfino di un tumore al cervello. In base all’entità del danno, purtroppo, l’afasia può essere anche di tipo degenerativo, ossia quando avviene un processo cronico di morte cellulare dei neuroni.

I sintomi dell’afasia possono essere molto diversi, dal momento che – come anticipato – dipende dall’entità del danno. Esiste infatti l’afasia fluente, quando il paziente è in grado di esprimersi in maniera per l’appunto fluente ma con frasi prive di senso o parole del tutto errate; in questo caso il paziente non solo fatica a riconoscere le lacune nel proprio discorso ma comprende a malapena il linguaggio utilizzato dagli altri.

Diverso, invece, il caso dell’afasia non fluente, (detta anche di Broca), in cui i pazienti purtroppo comprendono molto bene cosa gli viene detto e sanno esattamente cosa vogliono dire ma non riescono a pronunciare le parole o omettono le parole chiave per la comprensione di ciò che hanno detto e faticano a pronunciare le frasi. Infine esiste anche l’afasia globale, che si manifesta quando si ha sia difficoltà di comprensione che di parola.

Afasia, diagnosi e cure disponibili

Per diagnosticare l’afasia si parte dall’anamnesi, ovvero se un paziente manifesta all’improvviso difficoltà di parola – come anche ricordare le parole, leggere, scrivere e capire i discorsi – è bene rivolgersi immediatamente ad un medico. Quest’ultimo procederà con una TAC o risonanza magnetica per verificare il punto in cui è avvenuto in danno cerebrale.

Terapia per l'afasia - Fonte AdobeStock
Terapia per l’afasia – Fonte AdobeStock

Scovare la causa infatti è essenziale per poter iniziare la terapia; nel caso caso infatti l’afasia sia provocata da un tumore al cervello è possibile tentare la strada dell’intervento chirurgico, che può migliorare anche la patologia.

Il paziente, inoltre, deve anche essere seguito da un logopedista, dal momento che non esiste una terapia medica per l’afasia. Ovviamente il trattamento è più efficace se avviene subito dopo l’evento scatenante – nel caso di ictus o rottura di aneurisma. È bene però tener presente che il recupero può essere pieno solo nel caso di un danno lieve, ma con una lesione più profonda la percentuale di successo scende drasticamente.