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Pediculosi pericolosa nelle scuole, di cosa si tratta e come di combatte

Attenzione alla pediculosi - Fonte AdobeStock
Attenzione alla pediculosi – Fonte AdobeStock

Ancora oggi purtroppo nelle scuola la pediculosi è piuttosto frequente, ma di cosa si tratta esattamente?

Si tratta di un problema attualmente molto diffuso, ma che non comporta gravi conseguenze ed è facile da combattere.

Avete mai sentito parlare di pediculosi? Forse vi è più nota con il nome di infestazione da pidocchi, un problema ancora oggi molto diffuso soprattutto nelle scuole. Ci sono moltissimi miti da sfatare circa l’infestazione  di questi piccoli parassiti, al fine di prevenire al meglio il problema.

Se però la testa di vostro figlio è già infestata non preoccupatevi, sono molti i rimedi che si possono adottare. Vediamo quindi perché solitamente i bambini li hanno con più facilità e come porre rimedio.

Pediculosi, come avviene l’infestazione da pidocchi

Il primo mito da sfatare riguarda il motivo per cui può capitare di essere infestati dai pidocchi; è bene tener presente infatti che la proliferazione non dipende affatto dall’igiene personale né dall’ambiente che si frequenta – può dunque capitare di incappare in questi parassiti a prescindere dal luogo in cui si è stati.

Bambino con la pediculosi - Fonte AdobeStock
Bambino con la pediculosi – Fonte AdobeStock

In secondo luogo bisogna smentire il luogo comune che vede questi piccoli insetti saltare da una testa all’altra; il “contagio” infatti può avvenire soltanto con il contatto diretto e questo è il motivo per cui spesso i bambini sono i più colpiti. Essendo soggetti che hanno un’interazione molto più elevata si favorisce il passaggio da un cuoio capelluto all’altro.

Ma come si può riconoscere ad occhio un’infestazione da pidocchi? Questi parassiti hanno bisogno di nutrirsi ogni 4 ore e solitamente lo fanno pungendo la superficie della testa e succhiando il sangue. Sono inoltre dotati di zampe uncinate, che consentono loro di rimanere ben saldi sulla superficie.

Proliferano molto velocemente, dal momento che depongono 5-6 uova al giorno (dette lendini) – che restano attaccate alla testa grazie alla chitina, una colla resistentissima che le ancora alla superficie. Solitamente si schiudono dopo circa 6-9 giorni, per cui la loro presenza però non implica automaticamente un’infestazione in atto. Per poterne parlare infatti è necessario trovare il parassita vivo sul cuoio capelluto.

Pidocchi, come combatterli

Per riconoscere un’infestazione basta osservare attentamente la testa: le lendini sono solitamene sono di colore biancastro e traslucido, mentre le uova più mature tendono ad essere più scure – dei puntini neri. Il parassita vero e proprio infine è molto scuro, di circa 3 mm e cammina sulla testa.

Rimedi per la pediculosi - Fonte AdobeStock
Rimedi per la pediculosi – Fonte AdobeStock

Se vostro figlio ha delle lendini attaccate al cuoio capelluto o avete riscontrato la presenza di pidocchi vivi sulla superficie, non allarmatevi perché esistono moltissimi rimedi in commercio per combatterli velocemente. Ovviamente, come disposto anche dalle leggi in vigore, il bambino non dovrà frequentare per qualche giorno la scuola per evitare che possa infestare i suoi compagni di classe.

Detto questo potete recarvi in farmacia e acquistare shampoo, gel, schiume, spray o creme specifiche per il trattamento dei pidocchi. Evitate invece le lozioni, perché sono scarsamente efficaci e irritanti per i vostri figli. Ricordatevi inoltre di effettuare più di un trattamento (a distanza di circa 7-10 giorni), perché spesso le lendini sopravvivono al trattamento.

Ricordatevi infine che il pettine in metallo a denti fitti è un prezioso alleato per combattere l’infestazione, dal momento che permette di rimuovere le uova uccise dall’insetticida. Ricordatevi prima di usare dell’olio di oliva o del balsamo per rendere più semplice il lavoro di pettinatura.