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Malattia INPS: come viene retribuita e come funziona

Indennità di malattia - Fonte AdobeStock
Indennità di malattia – Fonte AdobeStock

Con l’arrivo del freddo si presentano anche le prime influenze, per cui è essenziale capire come viene retribuita la malattia dall’INPS e come funziona.

Bisogna prestare moltissima attenzione a quest’aspetto per non ritrovarsi con brutte sorprese in busta paga.

Il freddo è infine arrivato, e con esso anche le prime e terribili influenze. Dal momento che non sempre è possibile evitare il contagio e ognuno di noi si ammalerà almeno una volta nel corso della stagione, è bene sapere in cosa consiste la malattia INPS.

Si tratta di un’indennità garantita dalla legge e riservata alla maggior parte dei lavoratori dipendenti, attraverso il quale l’istituto riconosce il pagamento dello stipendio anche in caso di problemi di salute.si tratta quindi di un sostegno indispensabile per assicurare un supporto economico a chi viene colto da un evento morboso. Vediamo quindi cosa è necessario sapere su questa indennità e come viene pagato il contributo.

Malattia INPS, come funziona e come viene pagato il contributo

Se siamo di fronte ad una malattia che non rende possibile svolgere le regolari attività lavorative, è necessario assentarsi dal proprio impiego. Niente paura, perché questa condizione è tutelata dalla legge italiana, dal momento che viene prevista un’indennità di malattia. Consiste in un trattamento economico che garantisce ai lavoratori dipendenti l’accredito dello stipendio, seppur in forma ridotta in alcuni settori di impiego.

Indennità di malattia - Fonte AdobeStock
Indennità di malattia – Fonte AdobeStock

Il pagamento è infatti inizialmente a carico del datore di lavoro, ma successivamente viene coperto dalle prestazioni dell’INPS, che si occupa di continuare a versare il contributo economico alla persona affetta da evento morboso. Ovviamente per poter accedere a questo tipo di prestazione è necessario poter dimostrare di essere ammalati, inviando un certificato di malattia e rimanendo a casa e disponibili ad eventuali controlli da parte dell’istituto.

Se il certificato è in regola e il lavoratore risulta disponibile ai controlli,  l’assenza per malattia è dunque giustificata e si ha diritto al pagamento dello stipendio, seppur in via ridotta. L’assenza dal lavoro è ovviamente regolata dal certificato medico che viene inviato, dove il medico di base avrà riconosciuto il numero di giorni in cui si è esenti dal presentarsi al lavoro – e che provvederà a comunicare direttamente l’attestato all’INPS.

Malattia INPS, quali sono i lavoratori che ne hanno diritto

Bene precisare che l’indennità di malattia dell’INPS non è riconosciuta in automatico a tutti i lavoratori, ma soltanto ad alcune categorie. Sono infatti esclusi i lavoratori autonomi, i dirigenti, gli impiegati del settore industriale e i collaboratori familiari (come le badanti o le colf).

Indennità di malattia - Fonte AdobeStock
Indennità di malattia – Fonte AdobeStock

Sono inoltre esclusi anche i portieri e i quadri nel campo dell’industria e dell’artigianato. Ogni caso queste categorie sono spesso tutelate da altri tipi di contratti collettivi nazionali di lavoro del proprio settore, con la possibilità di accedere ad un trattamento economico versato dal proprio datore di lavoro.

Sono invece previste retribuzioni in caso di malattia dall’INPS ai dipendenti del settore agricolo, agli operai del settore industriale, ad impiegati ed operai del terziario, ai disoccupati, agli apprendisti, ai lavoratori sospesi dall’impiego e a quelli del settore dello spettacolo.

Ricordiamo infine che tutte queste categorie possono essere soggetti ad un controllo da parte dell’INPS, ma soltanto in alcune fasce orarie: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 nel caso di lavoratori privati, dalle nove alle 13 e dalle 15 alle 18 per i lavoratori del settore pubblico.

Se in questi orari viene effettuato il controllo e il paziente non è in casa, è essenziale fornire una giustificazione valida (ad esempio l’urgenza di sottoporsi ad una visita non domiciliare) e sottoporsi ad una visita di controllo in data specifica, per evitare l’applicazione di sanzioni disciplinari da parte del datore di lavoro.