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Melanoma più a rischio se mangi il pesce, lo studio

Consumare pesce esporrebbe di più al rischio di contrarre un melanoma. E’ quanto emerge da un apposito studio. Per l’esposizione al maggior rischio, basterebbe anche consumarne due porzioni a settimana. Cerchiamo di scoprirne di più. 

L’ente ricercatore in questione è la Brown University, e la ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cancer Causes & Control. Anche se il pesce molte volte è stato messo in evidenza in qualità di alimento, per i benefici derivanti alla salute, questo studio sembra dunque ribaltare le conclusioni.

Il consumo di pesce può essere alla base di melanomi maligni, anche alla pelle, come rivelato da un recente studio – newssalute.it

O meglio, il pesce, con le sue proprietà nutritive, apporta del valori benefici, ma ciò sarebbe da mettere in contrappeso rispetto a quanto appreso dalla ricerca in questione. Due porzioni a settimana, stando ai ricercatori della Brown University, basterebbe ad aumentare l’esposizione a contrarre un melanoma maligno.

I dettagli della ricerca effettuata

Si è trattato, nello specifico, di uno studio compiuto su quasi 500.000 adulti, posti sotto osservazione. Per la precisione, 491.367 individui con la media di 62 anni d’età. Ai partecipanti è stato chiesto di riferire la frequenza di consumo attinente a pesce fritto e non fritto, a tonno, e le dimensioni delle porzioni. I dati sul melanoma si sono poi monitorati su un arco di 15 anni.

Si è tenuto altresì conto di altri fattori, quali il peso, l’età, il consumo d’alcol, la propensione al fumo, e anche l’ereditarietà rispetto ad altri casi di cancro in famiglia. Da quanto risultato, coloro che consumano 42,8 g giornalieri di pesce in media, avrebbero il 22% di probabilità in più di contrarre il melanoma, rispetto a coloro che ne consumano solamente 3,2 g al giorno.

Poi, per il melanoma esterno, che interessa la superficie esteriore della pelle, si è avuto un risultato analogo, ma di maggiore intensità. Chi consuma 42,8 g al giorno, infatti, ha il 28% in più di probabilità di contrarlo. E’ inoltre emerso che, consumare 17,8 g di pesce non fritto, a fronte di un altro consumo medio, equivalente a soli 0,3 g quotidiani, metterebbe a rischio maggiorato di melanoma e melanoma allo stadio 0, rispettivamente del 18 e del 25%.

C’è comunque chi invoca cautela nella lettura dei risultati. Si è fatto notare che, tra i fattori considerati, manche quello afferente ad un’eventuale stato di contaminazione dei pesci. Certo, da tal punto di vista il risultato non cambierebbe di molto, almeno nel senso che, se venisse riconosciuto che una buona parte del pesce sul mercato ha un certo livello di contaminazione, i risultati statistici rimarrebbero sempre quelli espressi dallo studio.