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A cosa serve il saturimetro: vantaggi e come funziona

A cosa serve il saturimetro? Sicuramente da quando si è iniziato a parlare della diffusione dell’epidemia da coronavirus tutti abbiamo sentito nominare il saturimetro. Ma che cos’è questo dispositivo e a cosa serve? Come si utilizza nel dettaglio? Negli ultimi mesi sono sempre di più le persone che hanno acquistato un dispositivo di questo tipo, spinte anche dai consigli degli esperti, che suggeriscono di averne sempre uno a portata di mano.

Ma di che cosa si tratta nello specifico? Scopriamo a cosa serve il saturimetro e perché è importante averlo a disposizione, anche secondo i consigli da parte dei medici, che suggeriscono spesso di averne in casa uno.

Che cos’è il saturimetro

Il saturimetro è un dispositivo medico che permette di effettuare la misurazione dell’ossigenazione nel sangue, con un monitoraggio della frequenza cardiaca. Andando più nel dettaglio, grazie ad un saturimetro si può individuare il livello di saturazione di ossigeno dell’emogloblina che si trova nel sangue.

In precedenza questo apparecchio veniva utilizzato soltanto in ambienti ospedalieri. Attualmente però il dispositivo in questione sta trovando ampio uso anche in ambiente domestico. Si tratta infatti di un apparecchio che permette una misurazione indolore e che può essere utilizzato in maniera molto semplice.

Inoltre dobbiamo ricordare che si tratta di un apparecchio di piccole dimensioni e che spesso è possibile rintracciare ad un prezzo abbastanza economico. Per questo viene spesso utilizzato appunto anche in ambienti domestici con successo, per le numerose opportunità che offre e per i tanti vantaggi che mette a disposizione.

Come funziona un saturimetro

Abbiamo visto quindi a cosa serve il saturimetro. In commercio sono presenti differenti tipi di questi dispositivi, che in generale comunque funzionano in maniera molto semplice, visto che sono composti da due strumenti. Si tratta in particolare di una sonda che permette di effettuare il processo di misurazione e di un’unità di elaborazione dei dati, che consente di visualizzare i risultati su un apposito display.

In genere comunque i dispositivi di questo tipo moderni attualmente in commercio integrano i due elementi in un unico apparecchio, di semplice utilizzo.

Per utilizzare un saturimetro è sufficiente inserire il dito indice o il medio al suo interno, purché le mani non siano fredde, e applicare una piccola pinza all’ultima falange. A questo punto è possibile dare avvio alla misurazione, premendo l’apposito pulsante.

Su un piccolo schermo vengono mostrati i valori che sono stati riscontrati in merito all’ossigenazione del sangue. In genere si tratta di uno schermo a cristalli liquidi.

I valori normali e quelli da considerare

Nel saturimetro i valori dell’ossigenazione nel sangue sono indicati dalla sigla SpO2. Grazie all’analisi di questi valori, ottenuti attraverso la misurazione tramite il dispositivo medico in questione, sarà possibile stabilire la funzionalità respiratoria del paziente.

Nel momento in cui si viene a determinare una diminuzione dell’ossigeno che si trova nel sangue in maniera anormale, si parla di ipossiemia.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i valori da considerare come normali e quelli che devono essere sottoposti ad attenzione. Se lo strumento misura un valore superiore al 95%, si tratta di un livello normale dell’ossigenazione nel sangue.

Quando i valori sono inferiori al 95%, siamo in presenza di un inizio di ipossiemia. Quest’ultima risulta lieve se i valori sono compresi tra 91% e 94%, moderata con valori tra 86% e 90% e grave per valori uguali o inferiori a 85%.

In ogni caso è sempre necessario contattare i numeri stabiliti a livello regionale o comunque i numeri di emergenza, in presenza di un’ossigenazione al di sotto del 90% e in presenza di soggetti con tosse, mancanza di respiro o febbre.

Ricordiamo comunque che nel saturimetro vengono indicati anche i valori che riguardano la frequenza cardiaca. È fondamentale tenere in considerazione anche questo fattore, che viene indicato sul display con la sigla Bpm. Si tratta del numero dei battiti che vengono registrati al minuto. Facciamo sempre attenzione a non confondere le informazioni sulla frequenza cardiaca con quelle relative all’ossigenazione.

Alcuni consigli utili per la misurazione

Non ci sono rischi nell’utilizzo di un saturimetro. Bisogna comunque fare attenzione ad alcuni consigli utili, per una rilevazione ottimale. Può essere importante che il dito non sia particolarmente freddo, quindi prima della misurazione potremmo sfregarlo per evitare che sia troppo freddo.

È opportuno non effettuare movimenti durante la misurazione ed evitare di avere delle unghie lunghe. In questo caso bisogna tagliarle adeguatamente, per evitare che il polpastrello sia al di fuori del raggio d’azione del saturimetro per la rilevazione dell’ossigenazione.

Secondo quanto dicono gli esperti, sarebbe importante togliere lo smalto, anche se in genere i prodotti moderni non forniscono solitamente valori più bassi. Però gli smalti, in maniera particolare quelli scuri, potrebbero schermare le radiazioni di luce che vengono emesse dal dispositivo e potrebbero quindi determinare dei valori non corretti.

Perché è importante la misurazione

A cosa serve il saturimetro quindi? Si sente parlare spesso appunto dell’importanza di utilizzare il saturimetro per tenere sotto controllo la situazione in caso di Covid 19. A questa infezione infatti possono essere collegate delle difficoltà nella respirazione e, nei casi più gravi, si può verificare una polmonite interstiziale.

Potrebbero essere coinvolti in alcuni casi gli alveoli polmonari, che potrebbero incorrere in un funzionamento non corretto. In queste situazioni può determinarsi anche un abbassamento della percentuale di ossigeno legato all’emoglobina, con una riduzione dell’apporto di ossigeno agli organi.