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Pressione bassa: alimentazione, valori e sintomi

La pressione bassa è una condizione che si verifica quando, nell’organismo, i valori pressori a riposo sono più bassi della norma. In base ai valori specifici che vengono presi in considerazione, si può parlare di pressione su scale di pericolosità, così come si fa anche con l’ipertensione (pressione alta). Benché il pensiero comune tenda a considerare l’ipotensione come meno negativa rispetto all’ipertensione, entrambe possono comportare gravi e preoccupanti rischi, oltre che una sintomatologia pericolosa che non va assolutamente sottovalutata.

Che cos’è la pressione bassa

Sono state tante le occasioni in cui si è sentito parlare di pressione bassa, e non è mai mancata quell’occasione in cui – per contrastare quella debolezza fisica momentanea – si è assunta acqua con sali minerali. Generalmente, l’ipotensione si presenta proprio sotto forma di manifestazioni simili: si parla di ipotensione, infatti, quando i valori pressori a riposo sono inferiori a 90/60 mmHg.

Si tratta di un disturbo molto diffuso, nonostante sia meno frequente rispetto all’ipertensione, che invece colpisce un più ampio strato della popolazione in virtù delle sue cause. Parlare di ipotensione è piuttosto generico, dal momento che i casi possono essere molteplici, così come le terapie (nel caso in cui ci sia effettivamente bisogno di queste) da adottare. Generalmente, la pressione bassa si associa ad episodi di spossatezza o debolezza, accompagnati da confusione, capogiri o visione offuscata.

Valori da prendere in considerazione

Così come per l’ipertensione, anche nel caso della pressione bassa sono molti i valori da prendere come riferimento, al fine di formulare una diagnosi esatta del proprio stato fisico. Gli episodi di pressione bassa possono essere sporadici o reiterati, causati da un motivo farmacologico o fisico; tutto ciò è evidenziato dai valori della pressione sanguigna, da non sottovalutare in alcun modo.

Normalmente, si parla di pressione bassa quando i valori sono inferiori a 90/60 mmHg (ipotensione di grado lieve): pur trattandosi di un caso limite, comunque rientra nel campo dell’ipotensione. Quando la pressione scende al di sotto dei 60/40 mmHg (ipotensione di grado intermedio) è ritenuta troppo bassa, mentre se il valore è addirittura inferiore a 50/33 mmHg (ipotensione di grado severo) la pericolosità aumenta vertiginosamente.

Sintomi e manifestazioni della pressione bassa

Così come nel caso dell’ipertensione, anche quando la pressione sanguigna è bassa non mancano sintomi e manifestazioni piuttosto chiari, in grado di mostrare chiaramente la condizione a cui è sottoposta l’organismo in quel momento. Non mancano, tuttavia, particolari tipi di ipotensione che si presentano come asintomatici, non portando, cioè, a nessun tipo di manifestazione fisica. Nel caso in cui sia sintomatica, la pressione bassa comporta:

  • capogiri;
  • sensazioni di nausea e vomito;
  • visione offuscata;
  • senso di stanchezza o spossatezza;
  • vertigini o confusione;
  • senso di instabilità;
  • palpitazioni;
  • problemi di concentrazione;
  • senso di svenimento;
  • sincope.

Nel caso in cui l’ipotensione sia di grado severo, le complicanze possono essere differenti, dal momento che gli organi non ricevono la giusta quantità di sangue atta al loro funzionamento. Per questo motivo, l’organismo può presentare dei particolari stati di shock, sudorazione fredda, pallore. Se non si interviene, in questi casi, tempestivamente, l’individuo può presentare danni o infortuni da caduta o altre conseguenze ben più letali.

Cause dell’ipotensione

Le cause che possono comportare un abbassamento della pressione sono molteplici e tutte molto differenti tra di loro. Generalmente, si può soffrire di ipotensione per costituzione fisica o fisiologica, a volte senza un motivo specifico o in risposta ad alcuni stili di vita (come il regolare esercizio fisico); negli altri casi, invece, si è soliti fare una differenza tra ipotensione patologica, fisiologica o determinata dalla gravidanza. 

Nel primo dei tre casi, a determinare l’abbassamento della pressione sanguigna possono essere molteplici cause consequenziali a condizioni mediche di vario tipo; tra i casi figurano: emorragie gravi, disidratazione per vomito o diarrea, diabete, shock anafilattico, ustioni estese, anemia, carenza di folati o vitamina B12, infarto al miocardio, embolia polmonare, acidosi, gravi traumi cerebrali, sindrome da shock settico, morbo di Addison o disidratazione da eccessiva sudorazione.

L’ipotensione farmacologica è quella, chiaramente, causata da alcuni tipi di farmaci che, pur avendo azioni benefiche in un certo ambito, causano un abbassamento della pressione. Tra questi ci sono i calcio-antagonisti, i diuretici, i narcotici, i beta-bloccanti e la nitroglicerina, soprattutto se combinata con narcotici.

L’ultimo caso è quello dell’abbassamento pressorio nel caso in cui la donna sia in uno stato di gravidanza: in quel frangente, la vasodilatazione periferica causata dal progesterone (ormone fondamentale per la crescita del feto) è la causa fondamentale dell’ipotensione. Generalmente i primi 6 mesi di gravidanza portano a un abbassamento della pressione massima e minima di circa 10 punti.

Come trattare la pressione bassa: alimentazione da seguire

Anche se la sintomatologia della pressione bassa possa sembrare come preoccupante, è sempre bene scindere tutti i casi specifici dell’ipotensione, anche alla luce della terapia da seguire e dai rimedi da adottare. Nel caso, in soldoni, che la pressione bassa si verifichi sporadicamente e in maniera non reiterata, non c’è bisogno di adottare cure specifiche per contrastarla. Nel caso in cui la pressione bassa si verifichi spesso, è bene identificare la causa scatenante che la provoca e agire direttamente sulla stessa, curandola o limitando alcuni comportamenti che causano ipotensione.

In via del tutto generale, ogni medico consiglia – nel caso in cui si verifichino episodi di pressione bassa – un apporto idrico e salino che passa attraverso l’assunzione di molta acqua, aumentando leggermente anche il sale nella dieta; per quanto riguarda l’alimentazione da seguire, invece, è assolutamente sconsigliato il consumo di alcol e caffeina, soprattutto di sera. I pasti, in generale, devono essere ripetuti durante il giorno ma mai troppo abbondanti.