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Allarme Enterovirus: è già in Italia | Come difendersi

Enterovirus nei neonati: cosa fare | Fonte: Canva

Per l’OMS è allarme: troppi casi di enterovirus nei neonati. Qual è la sintomatologia? Come si guarisce? Te lo diciamo noi!  

Partiamo col dire che gli enterovirus sono una famiglia di virus a RNA che appartengono al genere Enterovirus, all’interno della famiglia dei Picornavirus. Questi virus sono molto comuni e possono infettare gli esseri umani. Esso include diversi ceppi e tipi, come il virus dell’epatite A, i Coxsackievirus, i poliovirus e gli echovirus. La sintomatologia più comune provoca una malattia polmonare simile al raffreddore che comprende febbre, forti mal di testa, vomito, rigidità del collo, difficoltà respiratorie e sensibilità alla luce e nei bambini, specie neonati, può causare un’infezione virale al cervello, l’encefalite.

Inoltre, può infiammarsi anche il miocardio, il muscolo cardiaco e/o la membrana che riveste il cuore, il pericardio. Questa situazione è molto comune a chi ha tra i 20 e i 39 anni: provoca un dolore toracico, alterazioni del ritmo cardiaco, insufficienza cardiaca o persino morte improvvisa. La buona salute torna in poche settimane ma alcuni neonati possono sviluppare una miocardite neonatale che ne compromette la guarigione. La patologia comporta febbre e insufficienza cardiaca, con serie difficoltà respiratorie, che causa il decesso in alcuni neonati.

Come si tratta la malattia

Il trattamento per le infezioni da Enterovirus di solito coinvolge il sollievo dei sintomi, come il riposo, l’idratazione adeguata e l’assunzione di farmaci per il dolore o la febbre. In caso di infezioni più gravi, può essere necessario un trattamento specifico per affrontare le complicazioni. Sottolineiamo l’importanza di rivolgersi ad un medico per la cura della malattia ed evitiamo di farsi autodiagnosi semplicemente cercando online la malattia e il trattamento, specie se di base esistono altre patologie.

Come difendersi dall’ enterovirus | Fonte: Canva

Come avviene il contagio

Il contagio del virus può avvenire attraverso contatto diretto con le secrezioni respiratorie di una persona infetta, con le feci o con oggetti contaminati. In alcuni casi, l’enterovirus può essere trasmesso dalla mamma al neonato durante il parto. Quando ciò accade già alcuni giorni dopo la nascita, il neonato infetto sviluppa una grave malattia sistemica simile alla sepsi. I sintomi includono tutti quelli descritti in precedenza con annessa sonnolenza e sanguinamento. Il virus può causare danni parziali a vari organi e tessuti, portando a un’insufficienza multiorgano, incluso l’insufficienza cardiaca. I neonati possono recuperare entro poche settimane, ma in alcuni casi possono verificarsi decessi, specie quanto l’insufficienza cardiaca provoca altri danni. 

 

Fabiana Galati

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