Patologie

Dolore all’ombelico, non sottovalutare questo sintomo: potrebbe nascondere una grave complicazione

Dolore all’ombelico – Fonte AdobeStock

Se hai dolore all’ombelico non lo sottovalutare perché potrebbe essere il primo sintomo di una grave complicazione.

Tra le regioni più sottovalutate del nostro corpo c’è senza dubbio l’ombelico ovvero la “cicatrice” che si colloca sull’addome dove durante lo sviluppo nell’utero si colloca la giunzione del cordone ombelicale, unica fonte di sostentamento durante la gestazione del feto.

Proprio dal momento che si tratta di una formazione cicatriziale, tendiamo ad ignorare completamente questa zona del nostro corpo. Si possono però anche verificare casi in cui il punto inizia a dolere e sarebbe bene non sottovalutare il problema.

Potrebbe infatti trattarsi del primo campanello d’allarme di una patologia piuttosto grave per cui è necessario correre ai ripari quanto prima.

Dolore all’ombelico, fai molta attenzione: potrebbe essere molto grave

Quando si comincia a provare dolore nella zona dell’ombelico, dobbiamo prestare grande attenzione. Potrebbe infatti trattarsi del primo sintomo di un problema piuttosto grave come lo strangolamento ombelicale. Si tratta di una condizione che si verifica quando il tessuto adiposo dell’addome inizia a spingere verso questa “apertura”.

Tale circostanza si può verificare a causa di un rigonfiamento vero e proprio dell’ombelico alla nascita, con una maggiore incidenza nelle femmine rispetto ai maschi. In genere si tratta di una condizione con cui è possibile convivere, anche nota come ernia ombelicale, ma con il passare del tempo può dare origine a problemi piuttosto gravi.

Se infatti avviene lo strozzamento di questa zona è possibile che il tessuto sporgente possa rimanere intrappolato e dunque privato dell’afflusso di sangue. In caso di dolore è quindi possibile che si stia verificando una compressione dell’omento, ossia il tessuto dello stomaco, e potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente.

Dolore all’ombelico – Fonte AdobeStock

Ernia ombelicale strozzata, quali esami fare e come procedere

Per poter diagnosticare lo strangolamento ombelicale è necessario in primo luogo sottoporsi ad alcuni esami diagnostici per immagini come una TAC, una radiografia o perfino una risonanza magnetica per valutare meglio le condizioni della zona interessata. In genere si procede se insieme al dolore nella regione ombelicale si verificano altri sintomi come arrossamento e rigonfiamento, febbre, dolore addominale e vomito o perfino costipazione.

Una volta ricevuta la diagnosi è bene procedere con un intervento chirurgico che possa “eliminare” lo strozzamento praticando una semplice incisione attorno all’ombelico (in genere con anestesia locale) e isolando il tessuto omentale. Una volta riposizionato correttamente si procede alla sutura con punti riassorbibili. Solo nel caso in cui il danno sia particolarmente esteso si procede con intervento laparoscopico e in anestesia generale.

Claudia Anania

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