Curiosità

Trasfusioni di sangue: grandi passi da gigante, è arrivato quello artificiale

Trasfusione di sangue – Fonte AdobeStock

Nel campo della ricerca e delle trasfusioni di sangue si fanno veri e propri passi da gigante, è arrivato quello artificiale.

Sono stati condotti di recente alcuni test per verificare come il corpo umano reagisce a questo composto sintetico.

La ricerca nel campo delle trasfusioni prosegue senza sosta, soprattutto per aiutare i soggetti che presentano un gruppo sanguigno raro e per cui è difficile trovare del sangue da trasfondere. Proprio per questo i ricercatori si sono messi a lavoro per cercare una soluzione e questa è stata individuata nel sangue sintetico.

Già da qualche anno si parla di globuli rossi sintetici – ovvero creati in laboratorio – ma oggi ci si riferisce a globuli rossi cresciuti e “moltiplicati” in laboratorio partendo da una vera e propria donazione di sangue. Sono già stati effettuati i primi test per vedere come reagisce il corpo umano in una simile condizione.

Donazione di sangue, ora è possibile effettuare una trasfusione con quello sintetico

Il test, come ha spiegato in queste ore la BBC, è stato condotto dai ricercatori di Cambrige (a Londra) e del Nhs Blood and Transplant – coordinato da Ashley Toye (dell’Università di Bristol) – e ha interessato per ora due pazienti ricoverati in Gran Bretagna, i primi in assoluto a ricevere un simile trattamento.

Ricerca per trasfusione di sangue sintetico – Fonte AdobeStock

Stando a quanto riportato dal canale su menzionato, nel trial saranno arruolati in tutto 10 pazienti e si inizierà con trasfusioni in minima quantità – in quelli già trattati sono stati utilizzati l’equivalente di due cucchiai di sangue sintetico. Quest’ultimo sarà riconoscibile nel corpo dei soggetti perché “etichettato” con una sostanza radioattiva (ovviamente non nociva) al fine di capire come il corpo reagirà a questo “agente esterno”.

Per quanto riguarda invece il campione di riferimento, i globuli rossi sono stati prodotti attraverso cellule staminali separate dal sangue di donatori volontari e trasfusi in soggetti che si sono proposti autonomamente.

Si tratta comunque di un importantissimo passo avanti per la ricerca, soprattutto perché – se il trial dovesse dare esito positivo – sarà possibile garantire il fabbisogno di sangue negli ospedali (dal momento che purtroppo le donazioni non sono mai sufficienti) ma soprattutto avere disponibilità nel caso di pazienti con gruppi sanguigni rari – per i quali i donatori sono ancora meno ad oggi.

Claudia Anania

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