Patologie

È tornata l’inflluenza aviaria, ecco le dovute precauzioni da adottare

L’influenza aviaria è ritornata, ma, con le dovute precauzioni, si può riuscire a restare indenni dal contagio. Cerchiamo di scoprirne di più al riguardo.

E’ ritornata l’influenza aviaria in Lombardia. E’ una malattia virale che interessa soprattutto gli uccelli selvatici. Questi esemplari non si ammalano, poiché riescono a rigettare il virus dell’influenza attraverso le feci.

Nuovi casi di influenza aviaria: come prevenirsi dal contagio? – newssalute.it

Per contro, vi sono altri esemplari che possono subirne il contagio, ed ecco perché il fenomeno interessa anche gli allevamenti di pollame, tacchini, anatre, e altri animali da cortile. La malattia contratta può essere a bassa patogenicità, o alta patogenicità.

I virus aviari, in condizioni normali, non sono capaci di trasmettersi efficacemente sull’uomo, ma ciò può comunque avvenire al verificarsi di determinate condizioni. Ad esempio l’esposizione, con contatto diretto, ai volatili ammalati, o ai volatili morti per aviaria.

La situazione attinente all’aviaria e le precauzioni

Oltre alle condizioni da ultimo citate, anche l’esposizione a superfici con feci o altre escrezioni degli animali in questione può essere determinante per una trasmissione sull’uomo. Di solito, il presupposto fondamentale della trasmissione di una forma patogena che abitualmente è presente negli animali, sull’uomo, è l’acquisizione per gli stessi di geni provenienti da virus umani. E’ così che gli stessi diventano trasmissibili da una persona all’altra.

L’aviaria si trasmette direttamente, con il proprio virus dal pollame all’uomo. Una volta avvenuta la ricombinazione di cui sopra, la sua efficacia di trasmissione aumenta, trasferendosi anche da persona a persona. Si pensi ad una persona che abbia contratto il virus dell’influenza, e anche quello dell’aviaria. La ricombinazione del virus di quest’ultima è fattore scatenante di pandemie, e nel corso del ‘900 ce ne sono state già tre, nel ’18, nel ’57 e nel ’68.

In Lombardia è stata predisposta un’apposita zona di sorveglianza fino al 21 novembre, con il censimento di tutti gli animali infetti. Il pollame resterà in isolamento e non si potrà muovere fino a nuova autorizzazione da parte dei veterinari dell’Asl. E’ stata predisposta anche una sorveglianza virologica e sierologica nella zona sottoposta a controllo, così da verificare un’eventuale diffusione di aviaria fra le aziende presenti in zona. Si eviti in ogni modo il contatto diretto con pollame o con escrezioni di esso, se appartenente alla zona interessata, nello specifico.

Michele De Luca

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