Invalidità e pensione - Fonte Pixabay
Nonostante l’iter sia a volte difficile da compiere, chi presenta invalidità per malattie rare o civile ha diritto ad un assegno mensile di assistenza.
Già da molto tempo esistono ausili per i soggetti che presentano invalidità a causa di malattie rare o a causa di infermità o difetto fisico (civile) ma non sempre è facile destreggiarsi per ottenere esenzioni e assegni.
Se infatti nella seconda categoria rientrano tutti i cittadini di età compresa tra i 18 e i 65 anni che hanno difficoltà a svolgere compiti e funzioni proprie della sua età, quando si entra nel campo delle malattie rare la situazione si fa più difficile.
Può accadere infatti che la malattia rara da cui si è affetti potrebbe non essere inserita nell’elenco ministeriale – motivo per cui non può essere esente da ticket – oppure è talmente rara che il medico dell’INPS o la Commissione che deve accertare l’invalidità non la conoscono nel dettaglio.
Per questo al momento della domanda è sempre bene dotarsi di tutta la documentazione possibile, compresi referti clinici, lettere di dimissioni dall’ospedale e relazioni cliniche stilate al momento della diagnosi. Al momento della visita, comunque, è possibile farsi assistere da un medico di fiducia (previo pagamento a proprio carico).
Una volta accertata la malattia da parte del medico dell’INPS o di una Commissione, l’ente assegnerà una percentuale sulla base della quale sono previsti dei diritti e delle agevolazioni speciali – ricordando che sotto il 33% il soggetto non è considerato invalido.
Per il 34, 46 e 51% il soggetto ha diritto rispettivamente ad ausili e protesi, collocamento mirato e congedo straordinario per le cure. Alla soglia del 67% invece si ha diritto all’esenzione delle spese sanitarie (esclusa però la quota fissa) se si ha un ISEE inferiore o pari ai 16.000 euro.
Dal 74% invece si ha diritto anche ad un assegno mensile di assistenza, incompatibile però con altri redditi pensionistici, per tutti i soggetti di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Oltre questa soglia è previsto l’assegno social dell’INPS.
Arrivando infine al 100% si ha diritto a tutte le specifiche finora elencate compresa la pensione di inabilità per i soggetti tra i 18 e i 65 anni (tenendo presente però i limiti reddituali). Con questa percentuale di invalidità, inoltre, si può richiedere anche l’indennità di accompagnamento per i soggetti che sono permanentemente inabili a svolgere le attività quotidiane.
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