Patologie

Demenza: le persone colpite sono meno performanti già da qualche anno, ecco i segnali

Sintomi iniziali demenza – Fonte AdobeStock

Gli ultimi studi hanno rivelato che le persone colpite da demenza spesso sono meno performanti già da qualche anno prima della diagnosi. Cosa hanno scoperto gli esperti.

Si parla sempre moltissimo dei problemi neurologici come la demenza o patologie come il morbo di Alzheimer o quello di Parkinson – che purtroppo ad oggi non hanno una cura definitiva.

Nonostante le ricerche in tal senso, dunque, sono più o meno ad un binario morto, gli esperti hanno continuato ovviamente ad analizzare i sintomi e hanno scoperto di recente che le persone colpite da queste patologie erano meno performanti già da diverso tempo prima di ricevere la diagnosi.

Demenza e malattie neurodegenerative: a che punto siamo

Al momento dunque non esistono cure efficaci contro le patologie di natura neurodegenerativa, per cui chi riceve diagnosi come demenza o malattie come morbo di Alzheimer o Parkinson – soprattutto perché solitamente degenerazione delle cellule neuronali inizia anche decenni prima ed è possibile individuare la patologia solo una volta che il danno è già avanzato.

Sintomi demenza – Fonte AdobeStock

Nonostante quindi al momento queste patologie abbiano effetti irreversibili si parla moltissimo di prevenzione, soprattutto nel caso ci sia famigliarità – ovvero se un nostro parente ha avuto questo tipo di patologia.

Demenza: i sintomi iniziano molto prima del previsto

Ci sono però, a tutti gli effetti, dei segnali che possono essere utili per capire se un soggetto svilupperà forme di demenza o malattie neurodegenerative – stando agli ultimi studi condotti dall’università di Cambrige e pubblicati di recente sulla rivista Alzheimer’s & Dementia: The Journal of the Alzheimer’s Association.

Sembra infatti che i pazienti che poi hanno sviluppato questo tipo di malattie avessero già da tempo diverse difficoltà in alcuni ambiti. Analizzando i test condotti su ben mezzo milione di persone è stato notato che i soggetti in futuro affetti da patologie come demenza e simili avevano difficoltà a risolvere questionari basati sul problem solving o memoria.

Uomo che accusa problemi – Fonte AdobeStock

Stesse problematiche sono state riscontrate anche per i test con tempi di reazione a stimoli esterni (soprattutto nel caso di forza della presa delle mani). In ultimo è stato notata anche una certa correlazione con i problemi legati all’equilibrio – i futuri pazienti erano caduti almeno una volta.

Lo studio rappresenta una grande passo avanti in termini di prevenzione, soprattutto per far sì che i pazienti possano modificare le proprie abitudini e cercare di ridurre il rischio o comunque monitorare lo stato di progressione della malattia.

Claudia Anania

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