L’osteopatia diventa a pieno titolo una professione sanitaria
L’osteopatia è diventata a tutti gli effetti una professione sanitaria, secondo le disposizioni del Consiglio dei Ministri, che si è espresso su questo profilo professionale. È stato emanato un apposito decreto sulla questione, con un iter che già era partito all’inizio del 2018 con il DDL Lorenzin e che adesso ha visto un accordo tra il Governo e le Regioni. La categoria già da più di tre anni aspettava che venisse sancito questo principio.
Le dichiarazioni del presidente del registro degli osteopati d’Italia
Sulla questione si è espressa anche Paola Sciomachen, presidente del registro degli osteopati d’Italia. Quest’ultima ha detto che l’adozione di questo decreto rappresenta un passo molto importante per il riconoscimento della professione. Per questo in molti attendono con trepidazione la pubblicazione della norma sulla Gazzetta Ufficiale.
Sciomachen ha riferito che la professione dell’osteopata è rimasta per molto tempo in una situazione di limbo a livello normativo e che i professionisti che praticano questa attività hanno sempre dimostrato di avere fiducia e pazienza nei confronti delle istituzioni.
Che cos’è l’osteopata secondo il decreto
Il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri definisce in maniera particolareggiata quindi che cosa si intende per osteopata. Quest’ultimo, secondo l’accordo fra lo Stato e le Regioni, è un professionista sanitario che possiede una laurea triennale abilitante e che è iscritto all’albo professionale.
L’osteopata si occupa di trattare disfunzioni che non sono riconducibili a patologie, ma che si manifestano nel corpo interessando soprattutto l’apparato muscolo-scheletrico. Nello specifico il professionista sanitario in questione si interessa di interventi di prevenzione e di mantenimento della salute, svolgendo la professione sanitaria autonomamente o in collaborazione con altre figure.