Mentre i ricercatori medici continuano a fare degli sforzi per migliorare la salute umana, alcuni stanno rivolgendo la loro attenzione all’oceano perché credono che i mari della Terra potrebbero ospitare nuovi elementi chimici per combattere le malattie con nuovi farmaci.
Gli oceani coprono più dei due terzi della Terra. Animali marini, piante e microbi hanno sviluppato un portafoglio unico di sostanze chimiche per difendersi e aiutare la comunicazione. Gli scienziati pertanto sono desiderosi di saperne di più su questi nuovi composti.
Ci sono molte ragioni per cui la vita in mare ha sviluppato una distinta selezione di molecole. Per esempio, gli animali che sono ancorati al pavimento e non hanno armature, come spugne e coralli, devono trovare diversi modi per difendersi. In molti casi, le sostanze chimiche costituiscono la loro arma preferita.
Inoltre le creature marine tendono ad avere sistemi immunitari relativamente primitivi, e alcuni vivono in ambienti sovraffollati, come le barriere coralline, dove la difesa è l’attività primaria.
Allo stesso tempo, gli organismi nell’oceano devono attirarne alcuni e respingere gli altri. Devono anche coordinare la riproduzione sincronizzando il rilascio di uova e spermatozoi nell’ambiente. Tutte queste cose richiedono molecole biologiche attive. Questi e molto altri comportamenti potrebbero agevolare l’attività di laboratorio, per la creazione di farmaci utili alla salute umana.
L’idea è fantastica ma incontra le sue serie e materiali difficoltà. Pure se gli scienziati riuscissero ad avere un lampo di genio, devono in primis considerare le differenze di risposta tra gli effetti avuti in laboratorio e quelli scatenati in un paziente. In una creatura vivente, infatti, i farmaci non sempre rispondono nel modo in cui gli scienziati si aspettano.
Inoltre, molti farmaci potrebbero avere effetti collaterali tossici che li rendono inutilizzabili. Per cui, pur potendo modificare molecole o progettare sostanze chimiche simili, questo richiede molto tempo.
Un ultimo problema considerevole è la generazione di quantità sufficienti di sostanze chimiche da estrarre dal mare. Molte specie non riescono a sopravvivere in cattività o richiedono ambienti altamente specifici e difficili da ricreare. Il che significa che gli scienziati devono trovare il modo di replicare le molecole di interesse. Si tratta di un percorso lungo e complicato.
In conclusione, anche se sembra esserci una grande quantità di promesse nei mari del pianeta, molte delle potenziali vie sono lunghe e tortuose e non ci saranno strade veloci e a breve termine da seguire.
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