Uno dei parametri che maggiormente si prende in considerazione nell’ambito delle analisi del sangue è quello della VES alta. L’acronimo, che sta ad indicare la velocità di eritrosedimentazione, è molto importante in quanto indice di possibili malattie, patologie o altri condizioni che possono causare un persistente stato infiammatorio. Quali sono, dunque, i sintomi da osservare con accuratezza e quali i valori della VES a cui attenersi? Quando preoccuparsi?
La VES è un valore molto importante da prendere in considerazione nell’ambito delle analisi del sangue, in virtù delle patologie e delle malattie a cui essa è collegata. Acronimo che indica la velocità di eritrosedimentazione, la VES indica la velocità con cui i globuli rossi sedimentano sul fondo di una provetta, in cui è inserito un campione di sangue che non può coagulare.
Il plasma del sangue che viene analizzato contiene una componente carica negativamente, che permette di isolare i globuli rossi rispetto al campione di sangue prelevato: la carica stessa diminuisce in occasione di uno stato infiammatorio: i processi flogistici portano, in soldoni, a un aumento della concentrazione proteica nel sangue e una diminuzione delle cariche: questo processo porta i globuli rossi a sedimentare più velocemente sul fondo della provetta, dando l’indicazione di uno stato infiammatorio presente nell’organismo.
Negli ultimi anni il test della VES è stato gradualmente sostituito o accompagnato da test complementari, come quello della PRC (Proteina C reattiva).
Nell’ambito dell’esame della VES, che avviene – generalmente – insieme alle analisi del sangue, bisogna prendere in considerazione i valori normali entro i quali considerare il livello di velocità di eritrosedimentazione. In un soggetto in buona salute, i valori normali della VES sono compresi tra i 10-20 mm/ora.
Così come per la maggior parte dei valori che sono misurati con opportune analisi del sangue, anche quelli della VES possono essere alterati da fattori che non riguardano necessariamente malattie o patologie autoimmuni: l’invecchiamento porta, sicuramente, ad aumentare il range della velocità di eritrosedimentazione. I valori sono alterati anche da gravidanza e mestruazioni, o dall’assunzione di farmaci come l’aspirina o il cortisone.
Quando la misurazione della VES supera i 20 mm/ora, l’indicazione è quella di patologie o altre malattie che possono portare ad un persistente stato infiammatorio. Generalmente, la VES alta è legata a infezioni, tumori, anemia o patologie autoimmuni.
Più nello specifico, la misurazione della VES è propedeutica al monitoraggio di malattie o patologie già identificate, come artrite transitoria, artrite reumatoide, arterite a cellule giganti, polimialgia reumatica, cancro metastatico, vasculite sistemica, mieloma multiplo, setticemia, macroglobulinemia di Waldenstrom.
Sintomi che indicano VES alta e che sono da considerare come campanello d’allarme sono, generalmente: mal di testa, dolori alle articolazioni, rigidità, perdita di appetito o peso, anemia e dolore pelvico.
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